È morta in poche ore, stroncata da una meningite fulminante, a 24 anni. Una tragedia che ha fatto scattare subito la profilassi antibiotica per tutte le persone che sono venute a contatto con la vittima negli ultimi dieci giorni, e che porta i medici a rinnovare l’appello per le vaccinazioni contro il meningococco C.
Alessandra Covezzi si è sentita male martedì scorso. Un malessere improvviso, con mal di testa e febbre sempre più alta, che ha reso necessario il ricovero d’urgenza in ospedale, appena ventiquattr’ore dopo aver dato un esame alla Statale di Milano. Le analisi dei medici del Fatebenefratelli hanno subito evidenziato l’infezione da meningococco C, ma la terapia non è servita a salvare la vita alla ragazza. La sera stessa di martedì, poco prima delle 23, Alessandra è morta in ospedale, dove era stata ricoverata tre ore prima. Lunedì mattina, Alessandra aveva superato brillantemente l’esame di dottorato alla Statale, dove frequentava un master in Industrial Chemistry. Figlia del presidente di Basell Poliolefine Italia, era decisa a seguire le orme del padre. Dopo la laurea a 22 anni in chimica a Ferrara, aveva frequentato il master e conseguito il dottorato. Meno di un giorno di felicità, perché già la mattina dopo la ragazza ha iniziato ad avvertire febbre e dolori.
Appena i medici hanno capito che Alessandra era stata colpita dal virus della meningite, è scattata l’indagine epidemiologica per definire la cerchia di persone che sono entrate in contatto con lei nel periodo d’incubazione del batterio, un arco di tempo di dieci giorni dal decesso. Per tutti – genitori, amici, colleghi di università – è scattata la terapia antibiotica. A profilassi – una breve terapia antibiotica di tre giorni è stata sottoposta anche l’équipe dell’ambulanza che ha trasportato la ragazza in ospedale, dove dopo il ricovero sono arrivati, da Ferrara, i genitori. Ma le condizioni di Alessandra erano già molto gravi. «In poco tempo abbiamo identificato i contatti della studentessa. Alcuni non erano a Milano e sono stati rintracciati da altre Asl», ha spiegato Giorgio Ciconali, direttore del servizio di igiene e sanità pubblica dell’Agenzia di tutela della salute a Milano.
Interventi estesi anche in altre regioni, perché Alessandra nei giorni scorsi era tornata a casa dai suoi genitori, mentre altri amici con cui era venuta in contatto a Milano erano partiti per le vacanze. «Al momento non sono stati registrati altri casi, ma devono passare dieci giorni per essere certi che non ce ne siano più. Tutto quello che si doveva fare è stato fatto – ha spiegato Ciconali -. E in questo caso le ricerche dei contatti sono state più mirate». La ragazza non ha frequentato locali nei giorni prima della morte, e per questo non sono stati necessari appelli generalizzati, come avvenuto in passato.
I medici rinnovano l’invito alla vaccinazione contro il meningococco C. «Tristi episodi come questo ci ricordano quanto sia importante vaccinare – spiega Luca Bernardo, direttore della Casa pediatrica Asst Fatebenefratelli- Sacco – Serve fare campagna, invitare tutti a immunizzarsi per patologie come queste. Giovani, mamme, chi viaggia e chi vive in mezzo alla gente. Vaccinarsi salva la vita a se stessi e agli altri. Il vaccino non solo si può, ma si deve fare».
Repubblica – 30 luglio 2016