I permessi sindacali a partire da gennaio del 2013 saranno ridotti del 10 per cento. Ferie coatte per i dipendenti pubblici. Da ottobre i buoni pasto degli statali non potranno superare i sette euro. Scatta la sospensione dei concorsi per l’accesso alla prima fascia dirigenziale (non oltre il 2015). Sono alcune delle misure contenute nella bozza del Dl spending review che potrebbe andare venerdì in consiglio dei ministri. Sotto la lente anche la sanità: il fondo sanitario viene ridotto di tre miliardi; chiusi i piccoli ospedali. Levata di scudi dei sindacati: ci sono solo tagli, sottolineano. Leggi anche: Gli statali. Ferie, buoni pasto, stipendi e forti tagli agli organici – Tanta “spending review” per nulla: taglietti lineari e non a Palazzo Chigi – In bilico la stretta sui sindacati nella Pa
LA BOZZA – Del decreto circola per ora una bozza, 19 articoli suddivisi in cinque titoli, anche se Palazzo Chigi precisa che il testo è ancora in corso di stesura e di revisione dopo gli incontri di ieri con parti sociali ed enti locali. In ogni caso il decreto non conterrà solo tagli alla spesa pubblica. Oltre al rifinanziamento delle spese ancora scoperte, ci sarà anche l’attesa riduzione dell’aggio sulla riscossione dovuto a Equitalia. Un punto dal 2013, dal 9 all’8%, ma la riduzione potrebbe essere anche superiore: fino a quattro punti percentuali se i risultati della riscossione saranno superiori al previsto.
PUBBLICO IMPIEGO – Non c’è solo la conferma del taglio della pianta organica del 20% per i dirigenti e del 10% per tutti gli altri dipendenti. Nessuno è in grado di fare stime precise ma considerando che il settore conta 3,5 milioni di lavoratori, l’impatto potrebbe variare tra le 100 mila e le 300 mila persone. L’obiettivo che sarà raggiunto con la messa in mobilità obbligatoria per due anni o, per i più anziani, con un meccanismo di accompagnamento alla pensione.
E che sarà affiancato da un blocco del turn over che dovrà rispettare tre scadenze: le «facoltà assunzionali» per i posti che si libereranno saranno del 20% per il periodo 2012-2015, del 50% nel 2015 e torneranno al 100% a partire dal 2016. Per gli statali le novità sono davvero tante. A partire dal primo ottobre di quest’anno il valore dei buoni pasto, anche per i dirigenti, non potrà superare i sette euro. Gli uffici pubblici resteranno chiusi nella settimana di ferragosto e in quella tra Natale e Capodanno quando i lavoratori saranno messi obbligatoriamente in ferie. Diventerà impossibile «monetizzare», cioè vendere, i giorni di vacanza, i riposi e i permessi non goduti. Il divieto scatterà anche in caso di dimissioni o pensionamento. Si procederà alla «tendenziale eliminazione» degli incarichi di studio e ricerca affidati ai dirigenti mentre sono vietate le consulenze affidate a chi è andato in pensione I contatti per il servizio di pagamento degli stipendi saranno rinegoziati con un abbattimento di «almeno il 15%».
SANITÀ – Dalla riduzione della spesa sanitaria è atteso un contributo di un miliardo di euro già da quest’anno e di due miliardi a partire dal 2013, con un’equivalente riduzione del Fondo Sanitario Nazionale. Il piano di risparmi nella Sanità è drastico: vengono rideterminati i tetti della spesa farmaceutica territoriale e ospedaliera, rinegoziati al ribasso i contratti di appalto, riviste le convenzioni con le strutture private accreditate, ridotti i fondi per l’acquisto dei dispositivi medici, aumentato il contributo delle farmacie all’equilibrio del sistema e delle aziende farmaceutiche all’eventuale sforamento dei tetti di spesa. Per questi ultimi mesi del 2012 le farmacie dovranno concedere al servizio sanitario un extrasconto sui farmaci del 6,5%, che a regime dall’anno prossimo sarà pari al 3,65%. Il tetto alla spesa farmaceutica ospedaliera, che fa registrare sistematicamente uno sforamento, viene alzato dal 2,4% al 3,2%, e parallelamente viene ridotto il tetto alla spesa territoriale (i farmaci a carico del Ssn forniti dalle farmacie) dal 13,3 all’11,5% del totale della spesa sanitaria. Nello stesso tempo viene aumentato, e di parecchio, il contributo delle aziende farmaceutiche agli eventuali sfondamenti della spesa. Le imprese, infatti, dovranno farsi carico del 50% delle somme che eccedono il tetto fissato dal governo, mentre il restante 50% sarà a carico delle Regioni, ma solo di quelle che, nel complesso, non sono riuscite a rispettare il tetto.
La manovra sulla sanità non si ferma, tuttavia, alla farmaceutica. Intanto le Asl, che potranno rinegoziare i contratti con prezzi eccedenti il 20% rispetto al valore di riferimento, saranno obbligate ad ottenere le forniture attraverso la Consip, la centrale pubblica per gli acquisti centralizzati. Il decreto legge prevederebbe, poi, la riduzione del 5%, rispetto al 2011, delle spese per gli appalti di beni e servizi “non sanitari”, mentre gli esborsi delle Regioni per le prestazioni sanitarie svolte dai privati accreditati in regime di convenzione dovranno essere tagliati dell’1% nel 2012 e del 2% a partire dal 2013 rispetto ai valori del 2011.
ENTI LOCALI – Come temuto da governatori, sindaci e presidenti di provincia, la spending review si abbatte anche sui trasferimenti dallo Stato centrale verso le amministrazioni locali. Alle Regioni a statuto ordinario viene chiesto un contributo di 700 milioni di euro nel 2012 e di 1 miliardo a partire dal 2013. Quelle a statuto speciale e le due province autonome di Trento e Bolzano dovranno contribuire con 500 milioni quest’anno e con un miliardo a partire dal 2013. Ai Comuni viene imposto un taglio delle risorse di 500 milioni quest’anno, e addirittura 2 miliardi dall’anno prossimo, mentre le Province (al di là del piano di accorpamento) dovranno risparmiare 500 milioni nel 2012 e 1 miliardo dal 2013.
Anche per gli enti locali scatterà poi il limite alle assunzioni: il turn-over sarà possibile nei limiti del 20% da quest’anno al 2014, del 50% nel 2015 e solo dal 2016 sarà possibile assumere tanti nuovi dipendenti quanti ne vanno in pensione. Con una clausola: nelle Regioni dove il rapporto tra spesa per il personale e spesa corrente supera del 20% la media nazionale, la possibilità di turn-over è ulteriormente ridotta del 50%.
Per i comuni sotto i 5 mila abitanti (3 mila nelle Comunità montane) scatta poi l’obbligo rafforzato di mettere insieme le funzioni fondamentali con altri piccoli comuni. Entro la fine del 2013 dovranno essere gestite dalle Unioni dei comuni almeno tre delle funzioni fondamentali e tutte a partire dal 2015. Se i piccoli comuni non dovessero poi trovare degli accordi tra di loro, saranno le Regioni a provvedere d’imperio con una decisione da prendere entro la fine del 2013.
MINISTERI – Nella spending review non poteva mancare un capitolo dedicato alla spesa dei ministeri. Anche se l’accordo nel governo sul quanto e a chi tagliare ancora non è stato raggiunto. Nella bozza di testo del decreto la misura non è quantificata, ma il taglio ci sarà senza dubbio. Nel frattempo, vengono estese a tutti gli enti pubblici alcune regole già valide per l’amministrazione centrale. A cominciare dal taglio del 50% della spesa per la carta, con precisi obiettivi riguardo la dematerializzazione degli atti, la riduzione dei costi della telefonia fissa e mobile, la razionalizzazione del patrimonio immobiliare. L’Inps, inoltre, dovrà procedere alla rinegoziazione, in termini quantitativi e qualitativi, delle convenzioni stipulate con i Caf. Razionalizzazione in vista anche per le varie Scuole della Pubblica amministrazione, che saranno accorpate, mentre scatta una nuova sforbiciata sulle auto blu, che saranno ridotte di un ulteriore 50%.
ENTI SOPPRESSI – Sono soppressi l’Istituto nazionale di ricerca metrologica, la Stazione zoologica Anton Dohrn, l’Istituto italiano di studi germanici e l’Istituto nazionale di alta matematica. Cancellati anche l’Istituto nazionale di oceanografia e di geofisica sperimentale, l’Istituto nazionale di astrofisica e il Museo storico della fisica e il Centro di studi e ricerche Enrico Fermi. I loro organi decadono, le loro funzioni sono redistribuite tra Cnr, Istituto nazionale di fisica nucleare e Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia.
PATRIMONIO PUBBLICO – Bloccati gli adeguamenti Istat per gli affitti pagati dalle pubbliche amministrazioni. I contratti in scadenza dal primo gennaio potranno essere rinnovati solo con un taglio del 15%. Fissati gli standard per le dimensioni degli uffici: tra i 12 e i 20 metri quadri a testa per quelli di nuova costruzione tra i 20 e i 25 per quelli vecchi.
MILITARI – Si taglierà l’organico delle forze armate «in misura non inferiore al 10%». I dipendenti delle forze di polizia con meno di 32 anni dovranno essere utilizzati per servizi operativi. Più che dimezzato, da 21 a 9 milioni, il fondo per le vittime dell’uranio impoverito. Tagliati di 100 milioni le spese per la forniture militari mentre per le pluriennali è necessario il concerto del ministero dell’Economia.
PROVINCE – Entro venti giorni il Consiglio dei Ministri delibera un’ipotesi di riordino delle province», che nel frattempo non potranno procedere ad assunzioni a tempo indeterminato. Saranno cancellate di sicuro quelle delle 10 città metropolitane. Tagliati 200 milioni dal fondo di finanziamento ordinario delle università mente la stessa somma è in arrivo per le scuole non statali. I commissari liquidatori di enti pubblici potranno avere un incarico complessivo non superiore ai 5 anni.
Spending review, la bozza del decreto legge. Ma il governo avvisa: tutto è ancora modificabile
Blocco degli stipendi, assunzioni ridotte, concorsi sospesi: la «scure» sugli statali – prevista dalla bozza del decreto legge sulla spending review di cui l’Agi è in possesso – consiste in un menù di misure molto ricco. Nella bozza, che dovrà essere sottoposta all’esame del Consiglio dei Ministri e quindi suscettibile di modifiche e variazioni, viene inoltre confermata la riduzione dell’incremento Iva già da quest’anno, e il suo dimezzamento dall’anno prossimo. Nella bozza è inoltre previsto il blocco delle tariffe dal 2013, anche se è da registrare la precisazione del premier Monti che in una lettera inviata ai Ministri competenti e alle Authority ha chiesto una verifica della determinazione delle tariffe stesse, in relazione alla effettiva realizzazione degli investimenti da parte dei gestori. Queste le misure.
BLOCCO DEGLI STIPENDI. Per due anni, dal1 gennaio 2013 al 31 dicembre 2014, lo stipendio dei dipendenti delle società pubbliche non potrà superare quello del 2011.
CONCORSI SOSPESI. Sono sospesi i concorsi per l’accesso alla prima fascia dirigenziale, «non oltre il 31 dicembre 2015».
P.A., ASSUNZIONI RIDOTTE. Le spese del personale della pubblica amministrazione vengono ridotte in questo modo: le «facoltà assunzionali» sono ridotte al 20% per tutte le amministrazioni nel triennio 2012-2014, del 50% nel 2015 e del 100% a decorrere dal 2016.
RIDUZIONE PERMESSI SINDACALI. A partire da gennaio del 2013, i permessi sindacali saranno ridotti del 10%. «I contingenti dei distacchi sindacali e dei permessi sindacali retribuiti … sono ulteriormente ridotti del 10%. La riduzione è effettuata a decorrere dal 1 gennaio 2013».
FERIE OBBLIGATE E UFFICI CHIUSI A FERRAGOSTO E NATALE. Gli uffici pubblici resteranno chiusi nella settimana di Ferragosto e in quella tra Natale e Capodanno e gli statali saranno messi in ferie.
VIETATO MONETIZZARE FERIE NON GODUTE. Gli statali non possono monetizzare ferie, riposi e permessi non goduti. La disposizione si applica anche in caso di cessazione del rapporto di lavoro per mobilità, dimissioni e pensionamento. La violazione di queste disposizioni fa scattare automaticamente un’azione disciplinare ed amministrativa per il dirigente responsabile, oltre al recupero delle somme indebitamente erogate.
PROVINCE. Al via la riduzione e la razionalizzazione delle province.
AFFITTI P.A.: Al via il blocco degli adeguamenti Istat relativi ai canoni dovuti dalle Amministrazioni per l’utilizzo di immobili in locazione passiva.
BENI ENTI TERRITORIALI. Previsto l’uso gratuito allo Stato di beni di proprietà degli enti territoriali e viceversa.
TARIFFE. Blocco delle tariffe fino al 31 dicembre 2013.
RIDUZIONE COMPENSI CAF. Il compenso scende a 13 euro per ciascuna dichiarazione elaborata e trasmessa e a 24 euro per l’elaborazione e la trasmissione delel dichiarazioni in forma congiunta. Il decreto riduce anche del 10% i trasferimenti a favore dei patronati.
AUTO BLU. Nel 2013 la spesa per le auto blu non dovrà superare il 50% di quanto speso nel 2011.
TV E RADIO LOCALI. Contributi a favore di radio e tv locali ridotti di 30 milioni a decorrere dal 2013.
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO. Riduzione delle spese di funzionamento per un totale di 15 milioni di euro al 2013.
POSTI LETTO NEGLI OSPEDALI. Circa 30mila posti letto in meno negli ospedali pubblici italiani, con un rapporto di 3,7 posti letto per mille abitanti contro gli attuali 4,2.
UNIVERSITÀ. Dal 2013 il fondo per il finanziamento ordinario delle università sarà ridotto di 200 milioni.
BUONI PASTO STATALI. Non potranno superare i 7 euro a partire dal 1 ottobre prossimo.
REGIONI. Le risorse dovute dallo Stato alle regioni a statuto ordinario sono ridotte di 700 milioni per il 2012 e di 1.000 milioni a decorrere dal 2013.
FONDO SANITARIO NAZIONALE. Viene tagliato di tre miliardi in due anni: un miliardo per il 2012 e due per il 2013.
4 luglio 2012