«Le colonie feline a Cologna sono troppe, vanno ridotte». Il sindaco di Cologna Manuel Scalzotto ha in mente un piano per raggruppare i gruppi di gatti randagi che popolano la città. Dopo aver salutato con favore e incoraggiato la nascita di un’associazione strutturata che si prenda cura dei mici senza padrone, la Colo«gna gatti», deve fare i conti con una lettera di protesta arrivata sul suo tavolo e con una situazione che «va regolamentata per evitare disagi e proliferazione incontrollata di animali».
Sono 13 le colonie feline finora censite dai volontari di Colo«gna» gatti e di cui è stato chiesto il riconoscimento da parte dell’Azienda sanitaria locale. Un’altra piccola colonia è stata segnalata nei pressi della casa di riposo «Domenico Cardo», ma la sua esistenza non è ancora stata formalizzata. Pochi giorni fa sono iniziate da parte dellUlss le prime sterilizzazioni. Per Scalzotto, che ha osservato e valutato la dislocazione delle colonie nel territorio comunale, esiste «un’esagerata parcellizzazione» perciò, in accordo con il servizio veterinario, «proporrò di unire alcune famiglie di micetti». L’obiettivo è scendere sotto la decina di colonie e di evitare problemi come quelli messi in luce in un quartiere del centro, fra le vie Mabil e Vecchietti, dove grazie alla disponibilità di cibo la colonia felina è aumentata, provocando le lamentele dei residenti. Le famiglie di vie Mabil hanno presentato una raccolta firme in municipio per chiedere l’intervento dell’autorità sanitaria. La presidente dell’associazione Rita Zanaica risponde ai residenti, ricordando che «le colonie feline sono tutelate dalla legge e le ciotole del cibo non vanno tolte» e ha sottolineato come le problematiche «siano da ricondursi soprattutto alla presenza di una gatta con l’intestino in parte estroflesso che non può trasmettere alcuna malattia, ma che prowederemo comunque a catturare e a far operare».
Per gestire meglio i periodi di custodia degli ani mali in attesa di adozione o in convalescenza, Zanaica chiede al Comune di disporre di uno spazio chiuso più grande dell’ex pesa, concessa finora da Scalzotto ai volontari. L’associazione Colo«gna» gatti è nata a fine luglio, per volontà di Zanaica e di altre «gattare» che da tempo si occupano dei felini senza padrone di Cologna. In questi tre mesi e mezzo l’associazione ha speso tante energie per censire, curare e sterilizzare a proprie spese gli animali. I risultati sono stati soddisfacenti, soprattutto in termini di adozioni. Grazie anche all’aiuto di Facebook, i volontari hanno promosso una quarantina di adozioni, fatto sterilizzare una decina di femmine e hanno presentato in municipio una lista aggiornata della composizione delle colonie feline, chiedendo l’intervento dell’Azienda sanitaria locale per la tutela della salute delle bestiole e la limitazione delle nascite. Tutti i giorni una decina di persone riempie di acqua e crocchette le ciotle dei mici nelle colonie di randagi e controlla, per quanto possibile, che i gatti non abbiano sporcato o causato danni all’arredo urbano, raccogliendo anche eventuali suggerimenti o lamentele da parte dei residenti. Sono circa 120 i gatti randagi di Cologna e 40 i chili di crocchette distribuiti ogni mese dalle «gattare». «Siamo sempre alla ricerca di persone di buona volontà che ci diano una mano, visitate la nostra pagina Facebook e unitevi a noi», esorta la presidente.
L’Arena – 12 novembre 2026