«Trasferiamoci a Bangkok dove la metropoli incontra i tropici e tra le luci diventiamo quasi microscopici». Il caldo afoso di giugno sembrava aver catapultato la Pianura Padana nell’atmosfera della hit cantata da Baby K e Giusy Ferreri. Con punte di oltre 36 gradi in tante città e tassi di umidità che passavano dal 40 al 90% dal giorno alla notte, togliendoci il sonno. «Era come stare a Bangkok», ci dice senza scherzare Luca Mercalli, che non esita a definire «evento estremo» questa ondata prolungata di calore. Affermare che il Centro Nord del Paese si stia tropicalizzando sarebbe un’esagerazione, avverte il meteorologo in sintonia con gli altri esperti. «Ma si può parlare se non altro di una tropicalizzazione delle notti nell’ultimo mese», ci dice Bernardo Gozzini dell’Istituto di biometeorologia del Cnr, consultando il suo database. Il giugno del 2017 si candida al titolo di secondo giugno più caldo mai registrato, dopo il 2003. Il ribaltone meteo comunque è già cominciato: stiamo tornando a una classica estate mediterranea. Il problema è che lo sbalzo in atto è repentino: nel corso della settimana si prevede un calo di 7-8 gradi (si passerà da 36 a 28-29). Aspettiamoci anche piogge localmente intense, accompagnate da colpi di vento e grandinate.
Dimenticate i soprannomi mitologici delle perturbazioni che impazzano online, a portarci il sole nelle scorse settimane sono state le alte pressioni Barbara e Concha, mentre è la bassa pressione Rasmund che oggi ha cominciato a rinfrescare l’aria. I nomi li hanno scelti dei comuni cittadini, pagando qualche centinaio di euro al prestigioso Istituto di meteorologia dell’università di Berlino. Le dinamiche di questa brusca estate calda si spiegano così: prima la bassa pressione sull’Atlantico ha richiamato aria bollente dal Nordafrica verso la Penisola Iberica, innescando drammatici incendi. Quindi l’alta pressione si è allargata verso il Sud della Francia e il Centro Nord dell’Italia, rimanendo bloccata senza raggiungere il Medio Oriente. Il risultato è che ad Atene e a Istanbul si respirava assai meglio che nella conca umida della Pianura Padana.
«Le temperature percepite ben oltre i 40 gradi possono dare una misura del disagio, anche se non si tratta di indicatori scientificamente solidissimi», spiega Gozzini. Ora che il fronte dell’afa tropicaleggiante si è rotto con l’arrivo di una nuova perturbazione atlantica, la circolazione dei venti cambierà da scirocco a libeccio e arriveranno i temporali. Durante la giornata di oggi si sposteranno dalle Alpi alla Pianura Padana, mentre la colonnina di mercurio scenderà in picchiata fino a domenica. «Le previsioni sono meno precise man mano che ci si spinge più in là. Ma luglio e agosto si preannunciano nella media per temperatura e precipitazioni».
Allargando lo sguardo sul lungo periodo si può intravedere anche un ruolo dei cambiamenti climatici nella torrida calura dei giorni scorsi e nella sua fine improvvisa. «È aumentata la variabilità», commenta Gozzini. La tendenza delle temperature è chiara: crescono anno dopo anno, con l’eccezione dell’estate fresca e piovosa del 2014. Le somme le tira Mercalli: «Andiamo verso una dilatazione dell’estate, a discapito delle altre stagioni».
di Anna Meldolesi – Il Corriere della Sera – 28 giugno 2017