Il medico odontoiatra truffò l’Ulss chiedendo e ottenendo rimborsi ai quali non aveva diritto. Per questa accusa, ieri mattina, il dottor Francesco Pagliara, 58 anni, residente a Monticello Conte Otto in via Europa, ma con studio in città in via Fabiani, ha patteggiato sei mesi di reclusione e 300 euro di multa.
La pena è stata sospesa dal giudice Stefano Furlani così come sollecitato dai difensori, gli avv. Loris Tosi e Maria Cassano. I fatti contestati dal pubblico ministero Alessandro Severi risalgono al 2009. In base a quanto emerse al termine di un articolato controllo da parte dei carabinieri del Nas di Padova, nell’ambito di una serie di verifiche compiute sul territorio di competenza, il medico era convenzionato con l’Ulss 6 di Vicenza con la formula del cosiddetto “preaccreditamento ad personam”. Nel corso di quell’anno, e in particolare dal 5 gennaio al 19 novembre, il medico presentò documentazione agli uffici dell’azienda sanitaria. Dagli accertamenti compiuti dai militari del luogotenente Umberto Santone, il dottor Pagliara, stimato dentista, aveva dichiarato falsamente di aver eseguito su una serie di pazienti delle visite e delle cure odontoiatriche; pertanto, l’Ulss gli liquidò le prestazioni sulla base del prontuario e gli corrispose poco più di 8.900 euro. In realtà, non di visite e cure odontoiatriche si trattava, bensì di controlli compiuti dall’igienista e collaboratore di studio Flavio Zenatello, «finalizzati unicamente – scriveva il pm nel capo di imputazione – ad operazioni di igieni dentale». Lo stesso avvenne nel successivo mese di dicembre, quando quelle che dovevano essere visite erano controlli di un’altra igienista, Valeria Pasetto, la quale, al pari di Zenatello, del tutto estranea all’ipotesi di truffa contestata al dentista. In quel mese gli importi rimborsati e incassati in maniera indebita furono di poco più di 500 euro. Il medico, in quella prima fase, precisò che evidentemente si trattava di un errore e che lui non intendeva certo incassare soldi che non gli spettavano. Ma i carabinieri lo segnalarono in procura e il pm di recente ha chiesto il processo. In aula, il dentista ha preferito patteggiare per chiudere la vicenda e per non dover affrontare un lungo dibattimento in tribunale. L’Ulss non si è costituita parte civile, per sistemare evidentemente la questione economica in un’altra sede. Le verifiche compiute dai Nas negli ultimi anni nei confronti dei medici o delle strutture private convenzionati con le aziende sanitarie hanno portato a rilevare numerose irregolarità anche nel Vicentino. Controlli di questo genere, annunciano da Padova, sono previsti anche per i mesi a venire per individuare forme di rimborso non dovuto oppure gonfiato ad arte ai danni delle casse delle aziende pubbliche
Il Giornale di Vicenza – 30 maggio 2012