Due rinvii a giudizio e due assoluzioni, in abbreviato. Si è conclusa così l’udienza preliminare del troncone padovano del maxi processo incardinato al Tribunale di Rovigo sui bovini dopati.
Nella scorsa udienza davanti al giudice dell’udienza preliminare di Rovigo (dove alcuni degli oltre venti imputati hanno scelto la via del patteggiamento, altri di giocarsela in dibattimento), quattro posizione erano state stralciate e inviate per competenza nella città del Santo. nei giorni scorsi quindi a Padova è andata in scena la nuova preliminare di fronte al gup Lara Fortuna che ha disposto il processo – con le accuse a vario titolo di adulterazione e contraffazione di sostanze alimentari, commercio di sostanze alimentari adulterate e di medicinali pericolosi, esercizio abusivo delle professioni di veterinario e farmacista, favoreggiamento, falso ideologico, abuso d’ufficio, truffa ai danni dello Stato – per Giulio Francese, 65 anni di Agna, difeso dall’avvocato Luigino Martellato; e Claudio Anali 60 anni, di Monselice e difeso dai penalisti Niccolò Ghedini e Piersilvio Cippolloti. Assoluzione per non aver commesso il fatto invece per gli altri due imputati: Fabio Mingardo, 49enne residente a Monselice (avvocato Marilisa Mingardo); e Angelo Longhin, 77 anni di Piove di Sacco, dal legale Marco Brusegan. L’ inchiesta era nata nel novembre del 2005 con una serie di sequestri effettuati dai carabinieri del Nas di Padova che hanno portato all’arresto di sette persone. I Nas si erano concentrati su un giro che aveva come obiettivo il commercio e la somministrazione di sostanze dopanti e cancerogene ai bovini, allevati e poi venduti in almeno venti aziende agricole della zona di Monselice, Piove di Sacco, Brugine e Adria.
Corriere del Veneto – 31 maggio 2013