Il Corriere del Veneto. Il motivo dei 2.442 nuovi casi in tre giorni nella Marca (fra il 24 e il 26 dicembre) è da leggere anche nel boom di accessi ai punti tamponi: un po’ la preoccupazione per i sintomi che emergono, un po’ per avere delle sicurezze prima di andare a trovare nonni e genitori. I Covid-point trevigiani sono stati molto impegnati nella tre giorni natalizia: orari e siti sono stati dimezzati quindi l’afflusso massiccio si è diviso su meno siti. Solo la mattina di Natale, all’ex Dogana sono arrivati in trecento. Ieri mattina è dovuta intervenire perfino la polizia locale quando la coda di veicoli in attesa di fare il test in via Serenissima è arrivata a bloccare la Noalese. «Si è registrato un notevole afflusso di utenti a partire dalle 10.30 – spiega il comandante Andrea Gallo – tant’è che abbiamo dovuto inviare pattuglia rimasta fino 13.30 per fermare il traffico in entrata. Il Covid-point avrebbe chiudeva all’una, abbiamo garantito le auto già in attesa ma bloccato altri accessi. In stretto contatto con Usl 2, siamo intervenuti sulla viabilità, finché la coda è tornata gestibile». Stesso disagio si era verificato nel pomeriggio della vigilia e potrebbe ripetersi: non ci saranno infatti giorni di stop ai tamponi, ma la riduzione delle strutture aperte può comportare questi disagi.
Oggi però comincia a diffondersi la speranza con l’inizio del piano vaccinale: negli ospedali di Treviso, Vittorio Veneto e Montebelluna si parte con i reparti di pneumologia, malattie infettive, medicina e terapia intensiva, saranno vaccinati 120 medici e infermieri. «Cominciamo con i sanitari, poi le Rsa – spiega il dg Francesco Benazzi -. Dopo marzo da quanto ho capito potremo passare alle persone fragili, con patologie, anche giovani ad esempio immunodepressi e insulino dipendenti, gli over 60, forze dell’ordine e uffici pubblici. Per chi è sano e sotto i sessanta se ne parlerà a maggio». Tanta è l’attesa, molte sono le richieste all’Usl 2 di poter accedere al vaccino, ma ci sono dei protocolli e delle priorità da rispettare. Mancano ancora diversi mesi e c’è di mezzo l’inverno Covid.
In tre giorni l’Usl 2 ha registrato 31 decessi: le vittime nella Marca sono 837. Sono quindi 277 i morti dovuti all’epidemia nel mese di dicembre. Nei tre giorni natalizi i ricoveri ordinari sono aumentati da 415 a 437, le terapie intensive da 44 a 48 (sono state aggiunte nuove postazioni): nei reparti stanno trascorrendo il Natale 534 pazienti. «Ci auguriamo che questo blocco degli spostamenti faccia scendere la curva di contagi e ricoveri – chiude Benazzi -. Non possiamo fare ipotesi di quando e quanto caleranno, però, perché viene consentito alle persone di incontrare familiari e amici, a differenza di marzo e aprile, e questo sconvolgerà i risultati, non saranno come ci saremmo aspettati. Il calo dipenderà da quanto le regole saranno rispettate».
Scende un numero solo: quello degli attualmente positivi. Erano più di 18 mila il 23 dicembre, ora sono 15.282. Per molti di loro, oltre al Natale si profila anche il Capodanno chiusi in casa.