Ogni giorno diventa un record (che nessuno vorrebbe) nella Marca: ieri il boom è stato dei contagi, 781 in sole 24 ore, che portano il totale dei casi registrati da inizio epidemia a oltre 18 mila. Sono 399 i ricoveri, 43 più del giorno precedente, con più di cento pazienti sia a Montebelluna che a Vittorio Veneto. E questo porta l’Usl 2 a un passo da quel picco di 400 che il direttore generale Francesco Benazzi prevedeva per la fine di questa settimana: venti di questi pazienti si trovano in terapia intensiva. «La situazione è molto complessa – spiega il primario di Pneumologia Micaela Romagnoli -, in un mese abbiamo ricoverato 81 persone. L’età media si è drasticamente abbassata rispetto a marzo, abbiamo molti cinquantenni sani, senza comorbidità, il virus colpisce tutti». Sei sono stati i decessi nella giornata di ieri, tre avvenuti in ambito ospedaliero e tre nelle strutture extra territoriali: il numero dei lutti dell’epidemia sale a 431. C’è anche un ragazzo di 26 anni, Daniele Piovesan, la più giovane vittima della Marca
Sono più di diecimila i trevigiani attualmente positivi al virus e migliaia quelli in isolamento che vanno monitorati dalla task force per capire l’evoluzione dei sintomi. Un super lavoro necessario che però ha dei risvolti notevoli. Non c’è solo il Covid, non è il virus l’unica emergenza sanitaria di cui devono farsi carico i servizi territoriali, soprattutto domiciliari. Sono infatti 25 mila i trevigiani che vengono seguiti a casa con cure di base e palliative: «Già nel 2019 mancava personale – afferma Paolino Barbiero, segretario dello Spi Cgil Treviso -. Ora la situazione si è aggravata. Tutte queste persone rimangono potenzialmente scoperte, mettendo a rischio la qualità e continuità di un servizio importante. Le persone che hanno bisogno dell’assistenza domiciliare crescono, sono soprattutto over 65enni e le liste per le case di riposo sono lunghe». Mancano, secondo il sindacato, 9 medici di cure palliative e 14 infermieri nella Marca: «E la situazione è peggiorata a causa dell’emergenza Covid, quando l’Usl 2 ha dirottato il personale delle unità di assistenza e Usca a Covid-point e tamponi. Facciamo appello alla Regione, bisogna intervenire subito con risorse e programmazione».
Una buona notizia arriva dall’Israa di Treviso: di 29 tamponi effettuati su personale e ospiti positivi al Covid, sono 23 i negativizzati alla Casa Albergo Salce, quindi con ancora sei contagi da monitorare. Il virus però è entrato in altre due residenze dell’istituto cittadino per gli anziani: ci sono tre casi fra i pazienti della casa di riposo di Santa Bona, mentre al Menegazzi di San Giuseppe ci sono un residente e un operatore positivi.