Seppellire l’amato Fido in giardino, e restare per sempre vicini al nostro amico a quattro zampe: a Sernaglia, da oggi, si può. Il consiglio comunale (dopo un’accesa discussione) ha approvato una deroga rispetto alla normativa comunitaria, che prevedrebbe di “smaltire” la carcassa «in uno stabilimento autorizzato, con seppellimento dei materiali risultanti in una discarica autorizzata».
Decisamente poco rispettoso dell’amico che ha vissuto per anni tra le pareti di casa, e che è stato amato come un familiare: per questo, previa comunicazione al sindaco e all’Usl, ora è possibile seppellire cani e gatti in giardino. È la novità di maggiore rilievo del nuovo “Regolamento per la tutela, la detenzione, il benessere degli animali da affezione”, approvato nei giorni scorsi a maggioranza. Si tratta di un dettagliato insieme di norme che regolano qualsiasi aspetto della vita in compagnia degli animali domestici: dalle dimensioni di cucce e gabbiette, alla loro alimentazione e, appunto, alla loro sepoltura. Per l’amministrazione, il modo di garantire con regole scritte la migliore convivenza possibile tra uomini e animali. In consiglio comunale, però, la discussione è stata accesa, e alla fine quattro i voti contrari. Perché, secondo qualcuno, il regolamento rischia di essere solo «un puro esercizio di burocrazia», come ha commentato il consigliere Ezio Coletto. Mentre Rolando Camilli (astenuto al momento della votazione) non ha resistito alla punzecchiatura politica alla giunta uscente: «Si sentiva proprio la necessità di avere il regolamento sugli animali, era quello che mancava, sembrate Berlusconi che mette il Dudù in fotografia». E la deroga sulle sepolture in giardino, sempre secondo Coletto, complicherebbe solo le cose per chi, senza avvisare nessuno, di propria spontanea iniziativa ha già trovato un angolino, in una sua proprietà, per il miglior amico dell’uomo, defunto: «Oltre alla denuncia al medico veterinario e all’Usl, devo anche venire dal sindaco che mi autorizza a seppellirlo nel mio territorio?». Il regolamento dice infatti che l’autorizzazione alla sepoltura va chiesa all’autorità sanitaria competente, e quindi il sindaco. L’assessore Rudy Mazzero ha ricordato che, per la legge, senza questa deroga l’animale defunto andrebbe trattato come “materiali di categoria 1”: sottoprodotti di origine animale non destinati al consumo umano. Assai poco carino e rispettoso: meglio un regolamento, magari complicato, che ci dica quali autorizzazioni servono per non dover portare in discarica il nostro animale domestico. Il dettagliato regolamento (scaricabile dal sito del Comune) è davvero completo: oltre a cani e gatti, prevede anche capitoli dedicati a ovini e caprini, equidi, volatili, animali acquatici, rettili e animali velenosi.
La Tribuna di Treviso – 1 maggio 2014