Erano accusati di maltrattamento di animali: secondo quanto riportato dagli ispettori dell’Usl le galline ovaiole di un allevamento di Godega erano stipate in gabbie troppo strette, fino a sei o sette esemplari in spazi di 45 centimetri per 40. A portare all’attenzione dei veterinari dell’azienda sanitaria la situazione era stato lo stesso Comune di Godega, allarmato dalla pioggia di denunce giunte da quanti risiedevano vicino all’allevamento: puzza insopportabile, una quantità di mosche mai vista prima.
Gli ispettori, effettivamente, nella relazione successiva all’ispezione, avevano rilevato condizioni igieniche «alquanto precarie». Nel corso del processo però, che si è chiuso ieri con un’assoluzione piena, sono emerse le motivazioni degli allevatori: le galline erano state trasferite per essere salvate. Pochi giorni prima del controllo dell’Usl infatti un fulmine aveva colpito uno dei due capannoni in cui erano allevate le galline, facendo saltare l’impianto di aerazione. Ecco perché le bestiole superstiti erano state trasferite, in via temporanea, nel secondo capannone, in attesa di riparare il danno. (fa.p.)
La Tribuna di Treviso – 6 maggio 2014