La Marca è sempre più nella morsa del freddo con temperature in picchiata e dalla serata di ieri l’arrivo della neve in città e provincia. Ed è emergenza su vari fronti, dal problema del riscaldamento di case, scuole e aziende, ai senzatetto, ai canili dove anche le povere bestiole soffrono per un inverno che da anni non era così rigido.
Un allarme che diventa appello al canile di Ponzano gestito dall’Enpa dove i volontari cercano di fare tutto il possibile: «Servono coperte in pile e stalli temporanei per i cani, soprattutto per quelli più anziani». A complicare ulteriormente la situazione potrebbe arrivare anche la neve. «Stiamo vivendo una situazione quasi tragica – spiega il presidente Adriano De Stefano -, purtroppo il gelo rende difficile ogni operazione, anche perché la struttura è obsoleta. Un problema ad esempio è l’impianto idrico aereo che congela ogni notte. Si ghiaccia anche l’acqua nelle ciotole, e non possiamo procedere con le normali operazioni di pulizia perché lavare con l’acqua trasformerebbe i pavimenti in una lastra di ghiaccio mettendo in pericolo gli animali». Attualmente nel canile ci sono circa cento cani in attesa di affido, e i volontari fanno tutto quel che possono per consentire loro di superare questo periodo: «I più anziani e quelli a pelo raso, di notte li sistemiamo all’interno e li riscaldiamo con lampade e a infrarossi. Abbiamo anche volontari che si portano a casa qualcuno più in difficoltà. Se dovesse arrivare anche la neve però, sarebbe tutto ancora più difficile».
Per questo dall’Enpa arriva un appello: «Sono sempre ben accette coperte, preferibilmente di pile che è caldo, si lava e si asciuga rapidamente. E soprattutto, sarebbe davvero utile, oltre che incoraggiante, avere la disponibilità di stalli temporanei, di qualche settimana, da parte di qualcuno che voglia ospitare un cane per aiutarlo a superare questa fase di freddo».
L’associazione animalista ha anche diffuso un vademecum per aiutare gli animali, non solo quelli d’affezione ma anche randagi e selvatici con consigli per fornire loro cibo e ripari. Intanto anche per gli umani, si confermano le misure di emergenza già avviate, come l’ordinanza del sindaco di Treviso Giovanni Manildo che aumenta di quattro ore l’orario di accensione degli impianti di riscaldamento non solo per le abitazioni ma anche per attività industriali, artigianali, commerciali.
E mercoledì all’Electrolux di Susegana c’era stata la protesta dei lavori per le temperature troppo basse tra le linee produttive e ieri è arrivato l’accordo, siglato con le sigle sindacali, che porterà stufette elettriche nei reparti più freddi, l’avvio di elementi termici non funzionanti e la limitazione dell’apertura dei portoni per ingresso e uscita dei materiali. Le Rsu hanno inoltre chiesto alla proprietà di mantenere in attività le caldaie dell’impianto termico anche nelle ore notturne. E per chi un posto dove stare non ce l’ha, il comune di Treviso e la Caritas (dopo quelli di via Pasubio e via Risorgimento) ha aperto un terzo dormitorio con altri venti posti letto per i senzatetto.
Milvana Citter – IL Corriere del Veneto – 13 gennaio 2017