Il Corriere del Veneto. Ancora scuole nel mirino, l’epidemia entra ed esce dalle aule: ieri mattina erano 78 i provvedimenti nella Marca dopo casi di positività all’interno degli istituti, altre classi si sono aggiunte nel pomeriggio dopo ulteriori tamponi relativi al focolaio di Soligo e, se il numero pare alto, lo è ancora di più pensando che lunedì le classi monitorate erano 48. La preoccupazione a Soligo cresce, oltre alla scuola elementare Ancillotto con 24 contagi (20 alunni e 4 maestre, due in più rispetto al giorno prima) chiusa da lunedì ci sono due contagi anche alle medie. Provvedimenti di monitoraggio e quarantena sono stati adottati in tre classi delle medie di Farra; in monitoraggio è una classe di una scuola superiore di Conegliano frequentata da un ragazzo che è contatto di un positivo di Soligo; due classi della primaria di Col San Martino sono state messe in monitoraggio. Tutto per lo stesso focolaio. Al momento il dg Francesco Benazzi esclude che sia la temuta variante inglese, ma ora l’Usl 2 sta cercando di ricostruire come siano partiti i contagi. E c’è un’ipotesi: una festa di Carnevale in ambito extra scolastico, fuori dalle aule protette e sanificate. Quel momento di gioia e gioco però potrebbe essere il responsabile della chiusura dell’intero plesso, con duecento bambini a casa e gli insegnanti in isolamento. Nonostante la scuola avesse consigliato di evitare possibili assembramenti. «È un fatto molto grave, soprattutto perché la festa sarebbe stata organizzata dai genitori, che dovrebbero avere come primo obiettivo la tutela della salute dei figli – sottolinea Benazzi -. A quanto ci è stato riferito, la festa è stata organizzata dopo che la scuola aveva ribadito che in periodo Covid non fosse opportuno dar vita a iniziative che avrebbero originato assembramenti. Purtroppo, ancora una volta, a fronte di scuole nelle quali tutte le regole vengono rispettate e fatte rispettare, assistiamo a casi originati da comportamenti assolutamente irresponsabili nel pre e post scuola. Faccio appello alla responsabilità di tutti affinché simili situazioni non si ripetano: dobbiamo rispettare le norme osservando il distanziamento, utilizzando la mascherina e igienizzando le mani. Se non rispettiamo le regole il virus, in particolar modo ora che siamo alle prese con la variante inglese, riprenderà a correre e causerà nuove chiusure che penalizzeranno tutti». Il sindaco Mattia Perencin è infuriato: «I genitori non si sono resi conto della gravità del momento che stiamo vivendo e non c’è stato rispetto per i bambini. È stata messa in subbuglio la serenità di tutta la comunità».
Il focolaio è monitorato dall’Usl, ma preoccupano i quindici bambini che non hanno fatto il test perché i genitori non hanno dato il consenso per il tampone, come invece aveva indicato il dipartimento d’igiene: «Fare un tampone è come misurarsi la temperatura quando si sta male, non comporta alcun rischio ma, anzi, è fondamentale per fare diagnosi e per proteggere noi stessi e chi ci sta intorno» chiude Benazzi, appellandosi alle famiglie affinché autorizzino il test.
Ieri nella Marca i contagi sono cresciuti ancora, 168 nuovi casi fanno suonare l’allarme. Il numero dei trevigiani attualmente positivi al Covid continua a salire, sono più di duemila e i ricoveri non scendono più, anzi, leggermente ripartono.