Cani e gatti avvelenati con l’antigelo per radiatori di autoveicoli a Falzè di Piave. Nei giorni scorsi, nella zona tra le vie Pra’ della Fiera, Belvedere e Matterazzo, in località Boffot, un giovane pincher nano e un bastardino sono morti dopo una lunga agonia. Subito dopo anche alcuni gatti sono stati trovati privi di vita.
In particolare il pincher nano, di proprietà di Enrico Padoin, già capogruppo degli alpini di Collalto, che abita nella zona, è stato portato dal veterinario al manifestarsi dei primi sintomi di avvelenamento. Alla iniziale diagnosi per sospetti problemi di diabete, il veterinario ha sostituito presto quella di avvelenamento da antigelo. Il prodotto chimico, di sapore dolce, deve essere stato collocato in un luogo aperto in forma concentrata e solo parzialmente diluito dalla pioggia. Il cane era uscito dal suo recinto e si era inoltrato nella campagna intorno al borgo. Verso la tarda serata era stato riportato a casa da una persona che lo aveva riconosciuto. Inizialmente l’animale non presentava sintomi particolari, ma già alla mattina non aveva accolto col suo festoso abbaiare i ragazzi che passano davanti a casa per recarsi alla fermata dello scuolabus. Enrico Padoin, insospettito, lo ha prontamente accudito ma all’aggravarsi del suo stato, lo ha portato in uno studio veterinario dove, nonostante le cure, è morto a circa a 24 ore dall’intossicazione. La diagnosi di avvelenamento da antigelo e non dai veleni solitamente usati, quali i diserbanti o i veleni per topi, viene fatta risalire a una serie di sintomi specifici e al non manifestarsi di febbre alta, tipica delle intossicazioni da veleno. Nel quartiere c’è molta preoccupazione per gli altri animali che, anche accidentalmente, potrebbero incappare nella stessa sventura.
La Tribuna di Treviso – 16 febbraio 2014