Obbligo di assicurare il cane, ma soprattutto di portarlo «dallo psicologo» o per meglio dire «da un medico veterinario esperto in comportamento animale». È l’ordine dato dal sindaco di Treviso a un trentenne trevigiano residente a Sant’Angelo, proprietario del cane che lo scorso aprile ha aggredito a morsi alcuni passanti dopo essere sfuggito al suo controllo.
L’ordinanza è stata firmata ieri mattina ed è stata protocollata dagli uffici comunali con tanto di affissione all’albo pubblico. Nome e cognome del proprietario sono pubblici, ed è a lui, A.B., che il sindaco impone di rispettare sei disposizioni, dal adottare tutte le cautele per la corretta gestione dell’animale, al portarlo dai veterinari «esperti in comportamento animale» che ne dovranno valutare il comportamento. Ma il trentenne, oltre che a mantenere sempre l’animale a guinzaglio, è stato obbligato anche a «ottenere il patentino» per la detenzione dell’animale, seguendo tutte le disposizioni e le lezioni imposte dal servizio veterinario dell’Ulss9. La ragione? L’aggressione di un mese fa circa, quando il cane morse alcune persone imponendo l’intervento dei medici del 118 e facendo scattare la denuncia a carico del padrone che adesso dovrà assumersi anche l’onere di tutti i danni causati dal suo amico a quattro zampe. Precedenti? Uno, circa due anni fa, quando un altro trevigiano venne obbligati dal sindaco a portare il suo pitbull «dallo psicologo» e a lezione di buona educazione. La ragione? Sempre la stessa: aggressioni ai danni di alcuni passanti. Tra le imposizioni fatte dal sindaco anche la più ovvia (stavolta forse a tutela di tutti i vicini di casa): alzare la recinzione di casa per evitare che l’animale scappi e faccia del male a qualcun altro. E meglio se corredata di cartello «attenti al cane».
La Tribuna di Treviso – 26 maggio 2013