Sui direttori di struttura complessa si abbatte una riduzione senza precedenti. Per ministero e Regioni quasi tremila sono la eliminare. A indicare la strada è il documento del comitato che valuta gli standard organizzativi di Asl e ospedali composto da esperti dei ministeri della Salute e dell’Economia, oltre che delle Regioni. Queste ultime si “metteranno in regola” tagliando 1.200 responsabili delle unità operative degli ospedali e 1.800 di quelli che lavorano fuori. Per farlo andranno preparati ad esempio piani per sostituire il primario che va in pensione accorpando il suo reparto ad un altro. Del resto già oggi più del 20% delle unità operative è retto da un facente funzioni in attesa che si svolga il concorso.
La stretta riguarda anche i direttori delle strutture semplici cioè medici e dirigenti responsabili di settori particolari dei reparti che però non sono primari. In Italia ce ne sono 35mila di cui 15mila vanno tagliati.
Per le otto regioni con piani di rientro l’adeguamento agli standard dovrà avvenire entro il 31 dicembre 2012. Per le altre regioni non c’è un termine perentorio ma l’indicazione di mettersi comunque in regola. Stando al documento, il Veneto avrebbe 24 primariati di troppo. Ma la Campania ne dovrebbe tagliare quasi 800.
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13 maggio 2012 – riproduzione riservata