Il congelamento delle tredicesime per pensionati e pubblici dipendenti che, secondo voci, sarebbe alla studio del Governo, sottrarrebbe all’economia 8 miliardi di euro. Se si congelassero le tredicesime si avrebbe una “piena emergenza consumi”, con una flessione stimata in oltre il 2% e fin quasi il 3%. A lanciare l’allarme su un’ipotesi in circolazione, in un contesto in cui la congiuntura economica si fa sempre più difficile, è oggi Confesercenti. «Troppe voci, troppo insistenti, parlano in questi giorni di un’ipotesi allo studio per fare cassa: il congelamento delle tredicesime dei dipendenti pubblici e di buona parte dei pensionati – afferma la sigla – Una misura di questo genere non solo potrebbe essere considerata discriminatoria e iniqua socialmente, ma sarebbe certamente un drammatico autogol economico che manderebbe i consumi in tilt».
«Non solo, spingerebbe migliaia di imprese alla chiusura e provocherebbe la perdita consistente di posti di lavoro autonomi e dipendenti. Chiediamo al Governo di smentire tale voce che avrebbe il solo esito di allontanare una qualsiasi forma di ripresa».
Secondo le stime di Confesercenti, le tredicesime nette di dipendenti pubblici e pensionati con assegni superiori a mille euro ammontano a circa 16,1 miliardi, dei quali circa la metà va in consumi: congelandole, i consumi cederebbero del 2,7%. Ipotizzando di congelarne solo la metà, si avrebbe comunque una contrazione di 4 miliardi di euro, pari a una flessione nei consumi compresa fra il 2,1% e il 2,4%.
Per Confesercenti, bisogna guardare altrove e tagliare spesa pubblica e costi della politica con una spending review che “è un inizio ma non basta”: l’associazione chiama in causa la riduzione, e la conseguente abolizione, di province e comunità montane, l’accorpamento di micro-comuni e società di servizi pubblici, insieme alla riduzione dei costi della politica e delle consulenze clientelari. “Inoltre chiediamo – aggiunge – di utilizzare tutte le risorse disponibili per avviare progetti di sviluppo, permettendo alle imprese di riprendere gli investimenti e ricreare lavoro stabile, anche attraverso la non più rinviabile riduzione della pressione fiscale, che ai livelli attuali, ostacola in termini sempre più stringenti gli investimenti e il lavoro”.
Non si è fatta attendere la reazione dei sindacati. La Spi-Cgil, nell’augurasi che l’allarme di Confesercenti sia solo il frutto di una sua “forte ed eccessiva preoccupazione”, ha promesso di reagire “pesantemente” se i timori si rivelassero fondati.
Patroni Griffi: stop alle tredicesime? Lo apprendo dalle agenzie
Il ministro della Funzione pubblica, Filippo Patroni Griffi, ha detto di aver saputo oggi dell’ipotesi di un possibile congelamento delle tredicesime per i dipendenti pubblici. «L’ho appresa oggi dalle agenzie», ha detto Patroni Griffi a margine dei lavori sulla spending review in Senato, dopo l’allarme lanciato dalla Confesercenti sulle voci di un possibile intervento del governo.
Rienzi (Codacons): si prospetterebbe un Natale in bianco
Se l’ipotesi di blocco delle tredicesime per dipendenti pubblici e pensionati dovesse trasformarsi in realtà, «i danni per il Paese sarebbero ingentissimi, e gli italiani sarebbero costretti a trascorrere un Natale “in bianco”», ha commentato il presidente Codacons, Carlo Rienzi. Il loro blocco, sottolinea l’associazione, «avrebbe effetti disastrosi soprattutto sul fronte dei consumi, con un crollo abnorme degli acquisti», con gli italiani costretti a fare risparmi anche a Natale, «rinunciando a regali, addobbi, e consumi alimentari, le cui relative spese hanno subito già una forte contrazione negli ultimi anni».
24 luglio 2012 – helpconsumatori.it