Dai 34 miliardi denunciati dalle Regioni ai 13 stimati dal ministero. Leggi e manovre degli ultimi tre anni hanno inciso profondamente sulle disponibilità finanziarie del Ssn. Per quasi 35 miliardi in meno secondo le Regioni, per oltre 31 miliardi secondo la Corte dei conti, per cima 13 miliardi (di cui però va considerata solo la parte ancora da tagliare di poco più di 8 miliardi) secondo il ministero della Salute.
La diversità dei conti – rilevabile nelle tabelle pubblicate in questa pagina che sono quelle ufficiali delle vane fonti citate – è soprattutto nel fatto che mentre le Regioni e la Corte dei conti considerano come tagli anche le riduzioni operate sui bilanci a seguito di interventi diretti delle manovre (a esempio il minore finanziamento per la riduzione di spesa legata ai tagli sull’assistenza farmaceutica), per la Salute in questi casi si tratta di importi tolti per compensazione (minori spese minor finanziamento). E la differenza tra Regioni e Corte dei conti (circa 3 miliardi) è legata alla ulteriore valutazione che le Regioni danno di alcuni minori finanziamenti (a esempio quelli per la copertura del ticket sulla specialistica) rispetto al pregresso, mentre per i magistrati contabili non si considera un taglio il ripristino delle previsioni di leggi già in vigore, corrette con misure successive. Fatto sta che all’appello mancano per tutti a partire da quest’anno – il primo come sottolineano i governatori in cui il fondo sanitario regredisce – almeno 13 miliardi legati agli ultimi tagli della legge di stabilita 2013, ma anche all’applicazione ancora in corso d’opera dell’ultima manovra Tremanti del 2011 e della spending review del 2012 che hanno i loro effetti in gran parte dal 2014 in poi. Dal conto di tutti poi resta fuori l’incognita dell’aumento di due miliardi dei ticket a partire dal prossimo anno, scritto nella legge 1112011 ma che potrebbe ancora subire modifiche e ritocchi. Motivo è, come hanno sottolineato le Regioni, che l’importo non sarà a carico dei bilanci locali, ma dei cittadini. Fatto questo, su cui proprio la Corte dei conti ha dato il suo altolà per l’eccesso di aumento della pressione fiscale.
Il sole 24 Ore sanità – 26 febbraio 2013