Tre prodotti alimentari ritirati dal mercato in meno di un mese. A far paura è la Listeria monocytogenes. Il sistema di allerta alimentare della Valle d’Aosta ha, infatti, segnalato il ritiro di tre prodotti contaminati dal batterio.
Nel primo caso si tratta di ritagli di salmone affumicato in confezione da 250 grammi, distribuito dalla società polacca Merraliance Polland SP ZOO (lotto n. 1123APM10W49.N23) e venduto nei supermercati LD a San Cristophe e a Point Saint-Martin. Il secondo prodotto sotto accusa è il Salametto Milano (lotto n.3425) del salumificio Manuelli di Lenta (Vicenza), venduto nei negozi Gros Cidac di Aosta e da Chuc Gregorio di Quart. Il terzo, infine, è il salmone affumicato Ledun Pescher d’Islande (lotto n.2441052) prodotto in Francia e venduto nei supermercati So In Gross di Chatillon (Aosta). Solo sfortunate coincidenze o un’escalation preoccupante? Le notizie che arrivano dagli Stati Uniti non sono rassicuranti: per una partita di meloni del Colorado contaminati dalla Listeria 15 persone sono morte e 84 si sono “soltanto”intossicate.”In realtà -spiegano Antonietta Gattuso e Dario De Medici, microbiologi dell’Istituto superiore di sanità – la listeriosi è una malattia rara: secondo recenti dati diffusi dall’Organizzazione mondiale della sanità, ogni anno si verificano 5 casi su 1 milione di abitanti contro i 124 casi di salmonella. Come difendersi dal batterio pericoloso di mortalità è alto e si aggira attorno al 20-40% contro lo 0,04% della salmonella”. La Listeria monocytogenes è un microrganismo (batterio gram-positivo) altamente resistente ai fattori ambientali quali congelamento ed essiccamento, e a differenza di altri batteri cresce e si moltiplica anche a temperature di frigorifero. Gli alimenti più a rischio sono i prodotti pronti per il consumo, come quelli ittici conservati, quelli lattiero-caseari freschi e a breve stagionatura,vegetali e frutta fresca pronti per il consumo, prodotti a base di carne a breve stagionatura, preparazioni gastronomiche non opportunamente riscaldate. “Se è vero che il batterio è presente in molti prodotti, è anche vero che la tossinfezione è assai rara”, spiegano i microbiologi delI’Iss.”Ma ci sono categorie di popolazione più a rischio di altre.
il caso, per esempio, delle donne in gravidanza, dei bambini in età prescolare, degli ultra 65enni e di chi ha un sistema immunitario depresso per altre patologie (cancro, leucemia, diabete, problemi ai reni o al fegato)’: Per queste persone, dicono gli esperti,”la listeriosi può comportare seri problemi, in quanto colpisce il sistema nervoso centrale. Per tutti gli altri,il consumo di alimenti con elevate quantità di Listeria monocytogenes (sopra 1 milione UFC/g) può provocare una classica tossinfezione, con l’interessamento dell’apparato gastrointestinale’: Si può ridurre al minimo il pericolo di contrarre la listeriosi? Si, con gli accorgimenti opportuni. “Le categorie a rischio dovrebbero evitare di consumare i prodotti citati. Per tutti gli altri la regola principale è avere cura nella conservazione degli alimenti,soprat-tutto nel frigorifero: l’Efsa raccomanda di mantenere la temperatura del frigorifero tra i 4 e i 5 gradi, mentre la maggior parte dei frigoriferi domestici li supera abbondantemente arrivando agli 8”, concludono Antonietta Gattuso e Dario De Medici.+
Per ridurre il rischio…
• Mangiare cibo ben cotto, perché la Listeria sopravvive alle temperature basse del frigorifero, ma muore con il calore della cottura. • Evitare gli alimenti che si sanno a ‘rischio’ • Consumare alimenti appena preparati. • Evitare di conservare in frigo per molto tempo gli alimenti se non adeguatamente protetti. • Essere scrupolosi con l’igiene degli alimenti. • Lavarsi sempre le mani prima di preparare i cibi e dopo aver toccato cibi crudi. • Non lasciare alimenti cotti fuori dal frigorifero per più di un’ora. • Non conservare i prodotti cotti a con tatto con prodotti crudi. • Tenere il frigo ben pulito e impostarlo a una temperatura di 5 C. • Rispettare la scadenza degli alimenti. • Non adoperare peri cibi cotti gli stessi utensili usati per la preparazione di cibi crudi. • Pulire molto bene la verdura e la frutta. • Cuocere bene tutti gli alimenti.
Il rapporto Italia a tavola 2011, curato dal Movimento difesa del cittadino e da Legambiente, rileva un aumento nel 2010 delle allerta europee da Listeria: da 78 a 102. Gran parte degli allarmi riguardano proprio i prodotti della pesca, per i quali rappresenta il maggior contaminante microbiologico con 63 segnalazioni su 102. La Listeria è stata principalmente segnalata nel salmone affumicato, ma le notifiche riguardano anche carni (escluso il pollame) e latte e derivati. Insieme alla Salmonella la Listeria monocytogenes costituisce l’irregolarità più riscontrata nel 2010 dalle Agenzie regionali perla protezione ambientale, dai Laboratori di sanità pubblica e dagli istituti zooprofilattici. Due tra i casi più recenti di contaminazione sono stati registrati a Torino. A ottobre un campione di gorgonzola Dop, in vendita in un supermercato, durante controlli a campione è risultato positivo alla ricerca della Listeria monocytogenes. In agosto il batterio era stato isolato in un prodotto a base di carne. Le indagini della Procura di Torino sono in corso.
Il Salvagente – 10 novembre 2011