Continua a far discutere nel Veronese l’ultimo caso di «mucche a terra» (animali in condizioni fisiche così penose da non potersi reggere in piedi), denunciato da Striscia la notizia. Il camion con 33 mucche da latte a fine carriera, provenienti dal Vicentino e dal Padovano, e diretto al macello di Lodi è stato fermato a Sommacampagna e poi due animali, quelli appunto «a terra» (una mucca aveva la frattura del bacino e un’altra l’artrite tarsica bilaterale con interessamente della coda) sono stati macellati a Pastrengo per mettere fine alle loro sofferenze nel più breve tempo possibile. A intervenire, oltre alla polizia stradale del Veneto, sono stati due veterinari dell’Ulss 22, come spiega Alessandro Salvelli, direttore del Servizio veterinario dell’azienda sanitaria
«Siamo stati chiamati alle due di notte ed è uscito Fabio Pinter, dirigente veterinario reperibile dell’Ulss 22. Ha raggiunto il tir a Sommacampagna per controllare gli animali che trasportava», prosegue. «Guardando le mucche senza pila per non spaventarle, ne ha vista subito una a terra». Il carico è stato quindi portato al macello Olivieri di Pastrengo, dov’è intervenuto Lino Filippi, responsabile del macello per l’Ulss 22, e dove gli animali sono stati fatti scendere per controllarli meglio. Ci si è così accorti che «a terra» c’era pure un altro esemplare. Entrambi sono stati subito macellati e per l’autista del camion è scattata la denuncia penale, che pende pure (sono in corso le indagini) sul capo degli allevatori proprietari dei due animali.
«Ho apprezzato molto l’impegno dei miei veterinari, sempre pronti a intervenire, in qualsiasi momento vengano chiamati», commenta Salvelli. Notte compresa, visto che le chiamate avvengono spesso dopo la mezzanotte, momento in cui la polizia stradale è maggiormente in allerta. «Perché se è vero che tanti camion adibiti al trasporto di animali viaggiano di notte per poter arrivare all’alba davanti ai macelli, è anche vero che chi trasporta animali malati o feriti lo fa al buio per non farsi vedere ed evitare i controlli», precisa la polizia stradale del Veneto, che da qualche tempo ha intensificato la battaglia per difendere gli animali da sofferenze inutili.
«I casi più gravi, ovvero gli animali in condizioni più penose, li rinveniamo nei camion adibiti al trasporto locale», continua la polizia stradale del Veneto. «Pochi affrontano lunghi viaggi con bestie malate o con gravi problemi, ma nei tir che viaggiano nel nord Italia non è infrequente imbattersi in queste situazioni». La polizia stradale del Veneto aggiunge che una volta abbattuti, gli animali sequestrati restano a disposizione dell’autorità giudiziaria. «Vengono anche fatte analisi sulla bontà della loro carne e per ora non è mai stato trovato nulla di allarmante», assicura. Salvelli spiega poi che la quantità di mucche da latte a fine carriera portate al macello è molto aumentata negli ultimi tempi. «Da un lato perché la crisi sta portando alcune aziende al ridimensionamento e dall’altro perché il mercato richiede questo tipo di carne meno pregiata e meno costosa», dice.
«L’attenzione al benessere degli animali deve quindi essere alta e deve essere verificata», continua, «ma bisogna anche diffidare delle trasmissioni televisive che utilizzano immagini di repertorio molto drammatiche che talvolta non sono legate al caso in questione e non ne danno quindi la reale portata. Questo non fa bene né a chi svolge un ruolo di controllo, né alle aziende».
Aggiunge infine che lo stato degli animali diretti al macello è un argomento di cui si discute sempre più spesso. «Un esempio per tutti», sottolinea, «quello del Comune di Isola della Scala che, col servizio veterinario dell’Ulss 22, ha organizzato un incontro in cui un rappresentante della polizia stradale ha spiegato la problematica a trasportatori, allevatori e commercianti».
Chiara Tajoli – L’Arena – 12 maggio 2012