Ora basta! Queste le parole che i veterinari iscritti al SIVeMP esprimono con fermezza nei confronti dell’ennesimo episodio di linciaggio mediatico verificatosi nei confronti dei colleghi, in occasione dell’indagine condotta dalla procura di Perugia, su un traffico truffaldino di bovini, provenienti dalla Puglia, che ha riguardato anche la Zona Cortonese.
Sempre più spesso i mezzi d’informazione, attivati da un qualsiasi intervento d’indagine o accertamento di illecito che riguardi animali, alimenti o sicurezza alimentare, effettuato da Organi di Polizia più o meno specialistici, ricercano ed adottano toni spettacolari, che finiscono per concretizzarsi con congetture ed illazioni a danno del Settore Veterinario Pubblico.
Così, la notizia lascia spazio al pettegolezzo e si assiste a giudizi sommari più o meno impliciti di sospetta inefficienza quando non di colpevolezza, emessi in una sede impropria, in modo preconcetto e assolutamente ingiustificato, spesso senza qualsiasi concreto fondamento e prima ancora che i fatti siano stati chiariti e le responsabilità personali ben definite, da parte di chi non ha né competenza né cognizione alcuna dello stato delle cose e dei ruoli professionali coinvolti .
Ora basta con il linciaggio mediatico ricercato al solo scopo di trovare un colpo giornalistico, cassa di risonanza dell’operato di alcuni al prezzo di un ingiusta accusa a carico di altri, indifferente alla ricerca della verità, privo di qualsiasi prudenza di giudizio ed ignaro del grave danno morale che notizie false o semplicemente ipotesi tendenziose possono generare, in chi tutti i giorni opera sul campo mettendo a rischio la propria immagine e professionalità, a favore di tutta la comunità.
Sì ai controlli, sì alle ispezioni, alle indagini, alle verifiche su tutti, ma basta con la discutibile etica del clamore giornalistico, della notizia a tutti a costi, del coinvolgimento improprio, che senza alcuna garanzia di verità, investe con violenza e senza remore qualsiasi professionista, anche il più onesto, rendendolo d’improvviso e senza appello indistinto dal più miserabile truffatore.
Vana poi sarà la smentita, insufficiente la correzione, strisciante e sempre tardiva la rettifica, meno clamorosa e inevitabilmente destinata ad una platea di gran lunga ridotta rispetto al primo uditorio.
Questo Sindacato, schierato a fianco dei colleghi veterinari che ogni giorno lavorano con professionalità e sicura serietà, sempre a fianco ed in collaborazione con le Forze dell’Ordine, rifugge qualsiasi giudizio sommario e richiama forte il dovere da parte di tutti di tutelare e difendere pubblicamente, nel rispetto della verità d’indagine, l’immagine e la professionalità dei Veterinari Pubblici che, fino a prova contraria, lavorano ed hanno sempre lavorato nell’interesse della salute pubblica, costituendo per il Sistema Sanitario Nazionale solido baluardo per la garanzia della sanità degli animali e la sicurezza degli alimenti che da loro derivano.
E questo richiamo giunga forte a tutti, ai giornalisti, alle Forze dell’Ordine, alle Regioni ed al Ministero della Salute, a tutti coloro che come noi lavorano giornalmente per garantire il diritto alla salute dei cittadini, ma che per farlo efficacemente, hanno bisogno di operare in un clima di collaborazione e non di antagonismo e di sospetto, nella più rigorosa osservanza delle garanzie giuridiche individuali, in una società che si indigni di fronte all’ingiustizia e all’arbitrio del processo mediatico sommario e garantisca la tutela di tutte le libertà individuali dei propri cittadini.
Fvm Toscana – 18 giugno2014