di Paola Fichera. L’idea dei 5 Stelle è di estendere L’idea dei 5 Stelle è di estendere la proposta anche a mense di enti locali e di ospedali. Almeno un giorno alla settimana nelle mense pubbliche dovrebbe essere servito un menu solo vegetariano. Senza possibilità di scelta. Niente di estremo, insomma niente vegano, ma un pasto senza carne e pesce per ‘educare’ la popolazione, studentesca e non solo. E’ la richiesta che il Movimento 5 stelle ha deciso di presentare con una mozione al consiglio regionale.
Insomma mense scolastiche, universitarie, ospedaliere, aziendali, anche quella della stessa Regione Toscana almeno un giorno la settimana dovrebbe obbligatoriamente bandire dal menu bistecchine, bracioline e naturalmente pesce. Annullando la possibilità di scelta dell’utente.
Intanto un chiarimento: almeno per quanto riguarda le mense scolastiche di tutta Firenze – la vicesindaca e assessore all’istruzione Cristina Giachi (Pd) lo conferma – capita durante la settimana che i giorni ‘vegetariani’ siano anche più di uno. Sono menu ben bilanciati studiati da nutrizionisti e almeno in parte concordati con i genitori. E lo stesso avviene in tutte o quasi le mense scolastiche toscane. L’aspetto meramente educativo, se di questo si tratta, quindi, è già salvo.
Diversa è la questione delle mense pubbliche ospedaliere o aziendali. In ogni caso i pentastellati nella loro mozione (che non è ancora stata calendarizzata dal consiglio regionale) la prendono larga. Partono “dall’agricoltura biologica” e dagli “stili alimentari sani” promossi attraverso “il sostegno alle imprese agricole toscane”.
Insistono su “campagne informative”, è vero che scivolano brutalmente sulle mense scolastiche e si addentrano con disinvoltura forse eccessiva nelle refezioni ospedaliere: dove i menù non possono che essere decisi dai medici a seconda delle diverse patologie. “L’economia circolare – insistono i consiglieri regionali 5 stelle – trova nella relazione tra agricoltura biologica, consumo consapevole e salute pubblica un perfetto esempio di ciclo virtuoso. Una corretta alimentazione previene malattie cronico-degenerative, le cui conseguenze finiscono poi in carico al sistema sanitario, e promuoverla significa valorizzare la dieta mediterranea, ben rappresentata nella piramide alimentare toscana: alla base abbiamo il consumo di frutta e verdura, meglio se prodotte in Toscana e biologiche, e al vertice si collocano le carni rosse”.
Insomma, in “tempi di tagli alla sanità – sostiene il pentastellato Andrea Quartini – torniamo a sollecitare il Pd su un nostro principio di governo: promuovere gli stili di vita sani è il modo più salutare per ridurre la spesa sanitaria”. Con buona pace della libertà.
La Nazione – 2 aprile 2016