Dal Brasile agli Usa, all’Italia: in poche settimane moltissimi eventi di decessi improvvisi e di gruppo. Cause diverse, in gran parte naturali: dai fuochi d’artificio all’indigestione. Ma di inusuale c’è solo la rapida successione, gli esperti: “Fenomeni nella norma”
8 gennaio 2011 – repubblica.it
Sempre più animali vengono trovati morti in grandi quantità. Sembra dunque che la moria di uccelli e di pesci verificatasi ai primi dell’anno non sia un’eccezione, ma un fenomeno globale. Gli ultimi casi che sembrano avere cause differenti hanno visto migliaia di pesci morti galleggiare in un torrente della Florida e 200 uccelli morire su un ponte autostradale in Texas. A Gilbertsville, nel Kentucky, centinaia di storni e pettirossi sono stati trovati senza vita sparsi qua e là tra i cortile della città. Tremila merli sono stati rinvenuti morti invece, sui tetti e tra le strade della piccola città di Neebe, in Arkansas. In Svezia vari ricercatori stanno cercando una risposta alla morte improvvisa e contemporanea di circa 50 taccole trovate su una strada in prossimità di Falkoping, una morte molto simile a quella dei loro cugini deceduti negli Stati Uniti.
Intanto in Brasile, vicino alle coste di Paranaguà, si sono arenate almeno 100 tonnellate di sardine, ombrine e pesci gatto. E sempre a proposito di animali marini dall’Inghilterra arriva la notizia che le carcasse di oltre 40.000 granchi diavolo sono stati trovati sulle spiagge del Kent. Nel Maryland, invece, in prossimità di Chesapeake Bay sono 2 milioni i pesci morti trovai sulle coste della città. E anche la Nuova Zelanda ha avuto la sua moria di centinaia di pesci come non se ne erano mai viste. In Vietnam si ha notizia della morte di 150 tonnellate di tilapia rossa.
E dall’Italia giunge la notizia che un tappeto di uccelli morti è stato rinvenuto sulla Stradale Sannitica vicino a Marcianise. Alcuni testimoni hanno raccontato di aver visto decine di storni cadere a terra morti o moribondi. Nel Faentino invece, giunge notizia della scomparsa di oltre 800 tortore.
Un quadro che potrebbe essere l’inizio di un film catastrofista. Ma davvero c’è qualcosa di misterioso nell’aria e nelle acque del pianeta che sta causando stragi di animali del tutto inusuali? La risposta non è così semplice e per non fare di tutta un’erba un fascio è necessario analizzare caso per caso.
Per alcuni di questi eventi c’è già una risposta. In Svezia, ad esempio, la strage di animali è legata ad una serie di fuochi d’artificio sparati vicino alla città dove sono stati rinvenuti gli uccelli che potrebbe aver creato uno shock ai volatili che, collegato alla difficoltà di trovare cibo in questi giorni invernali, li ha portati alla morte. Alcuni di essi, tra l’altro, sembra siano morti perché investiti dai veicoli mentre girovagavano disorientati sulle strade.
Anche per la morte delle colombe italiane ci sarebbe già una spiegazione: “E’ assai probabile che la loro scomparsa sia stata provocata da un’indigestione degli scarti di semi di girasole provenienti da un oleificio che sono stati ingeriti in dosi superiori alle possibilità del fabbisogno degli uccelli”, afferma Rodolfo Ridolfi, dell’Istituto Zooprofilattico di Lombardia ed Emilia-Romagna.
Per avere risposte ad altri eventi in genere è necessario avere l’autopsia degli animali. Tuttavia va sottolineato che le morie di animali sono un fenomeno che si verifica abbastanza normalmente e che questa volta gli eventi sono venuti alla luce perché si sono verificati vicino a delle città e in rapida successione. “Non è infrequente vedere centinaia di volatili morire perché volano troppo vicino ai radar, ma non fa notizia”, dice John Wiens ornitologo della PRBO Conservation Science. “Da 1970 il National Wildlife Health Center del Winsconsin ha monitorato numerose morti di massa tra gli uccelli, i pesci e altre creature, ma nessuno ne ha parlato”, spiega LeAnn White, specialista di malattie che colpiscono la fauna selvatica, la quale ha aggiunto: “A volte si capisce che il fenomeno è legato ad eventi particolari, altre volte all’inquinamento e altre volte ancora il fatto è rimasto misterioso”.
Negli ultimi 8 mesi solo nel Nord America il Servizio Geologico degli Stati Uniti ha registrato 95 morti di massa e molto probabilmente è un numero sottostimato. Tra gli eventi registrati vi sono morie di migliaia di anatre, di salamandre, di pipistrelli e di uccelli di varie specie. Mediamente ogni anno si registrano negli Stati Uniti 163 eventi del genere e in taluni casi hanno risultati drammatici, come nel 1996 quando al confine tra gli Usa e il Canada morirono in pochissimi giorni oltre 100.000 anatre.
E allora l’apprensione di questi giorni è ingiustificata? Secondo la White. “La colpa sta nel fatto che alcuni casi sono stati sottolineati dai media tralasciando di ricordare che fenomeni del genere sono eventi, pur inusuali, che avvengono da sempre”.
(08 gennaio 2011) © Riproduzione riservata