Nella regione di Hong Kong si riaffaccia l’incubo dell’influenza aviaria. Un autista di 39 anni, colpito dal virus, è morto nella città di Shenzen.
Sembra che non abbia avuto alcun contatto con volatili prima di ammalarsi. Per questo l’episodio ha suscitato grande preoccupazione tra le autorità sanitarie, che avevano appena alzato il livello di allerta dopo avere scoperto la presenza del virus H5N1 nella popolazione animale.
Le misure immediate si sono concretizzate nell’abbattimento di 17 mila polli e nella sospensione per una ventina di giorni del commercio di questi animali vivi, oltre che della loro importazione dalla Cina continentale. Ma Yuen Kwok-yung, specialista di malattie infettive all’università di Hong Kong, invita a non farsi prendere dal panico: ogni inverno si assiste al ritorno in forza del virus negli allevamenti di volatili e tra gli uccelli migratori. In ogni caso, occorrerà attendere qualche settimana per capire il livello di diffusione della malattia.
Nel frattempo sono stati potenziati i rifornimenti di polli congelati affinché i cittadini non si trovino senza la loro carne preferita nel bel mezzo delle festività. Nel 1997 era stata proprio l’ex colonia britannica a dover affrontare un’importante epidemia aviaria con il decesso di sei persone. Allora vi fu un’improvvisa mutazione del virus e anche ora gli scienziati temono che possa trattarsi di un caso simile.
ItaliaOggi – 3 gennaio 2012