La Commissione Europea propone di innalzare i limiti residuali di Fipronil, data l’importazione di materie prime mangimistiche da Paesi Terzi che ne fanno ampio uso in agricoltura, ma il Parlamento Europeo si oppone. Casi di contaminazione in Italia: incriminati i distillers.
Il nuovo caso “Fipronil” nelle filiere zootecniche.
A distanza di circa 7 anni dallo scandalo Fipronil nelle filiere avicole, originato dall’utilizzo di un prodotto acaricida per uso zootecnico spacciato come “a base di principi naturali” ma che lo conteneva, si riaffaccia un altro caso “Fipronil” , questa volta legato all’ alimentazione animale, e quindi a più ampia diffusione.
Le dimensioni europee del problema sono chiaramente illustrate in una recentissima risoluzione del Parlamento Europeo, che avversa la proposta della Commissione di innalzare i residui massimi (MRL) nella canna da zucchero, proposta che si basa su una non evitabile importazione di materie prime mangimistiche da Paesi Terzi che ne fanno un uso sistemico in agricoltura.
Somministrare Fipronil con i mangimi è controproducente
È bene sottolineare, che la somministrazione di Fipronil per via orale non ha alcuna validità farmacologica: risulta a basso assorbimento intestinale: nelle feci di animali da laboratorio trattati di solito si trova il 45% – 75% della dose somministrata.
La somministrazione di Fipronil negli animali da reddito risulta per di più controproducente: la tossicità per esposizioni a basse dosi e croniche (quali verosimilmente quelle dovute alla contaminazione mangimistica di questo caso) può prevalentemente riguardare i feti e gli animali adulti, per ritardato sviluppo della tiroide e conseguente suo mal-funzionamento. Questo può incidere poi sui tassi di accrescimento, sulla conversione del mangime in alimento, e non da ultimo sulla montata lattea. Gli allevatori coinvolti dalla presenza non dichiarata di Fipronil nei mangimi quindi oltre ai costi dovuti ai provvedimenti sanitari adottati per evitare l’immissione in commercio di alimenti non conformi, probabilmente sostengono anche costi occulti dati da un peggioramento del benessere animale, e dalle conseguenze sulle performances produttive.
Come discriminare tra uso volontario ed esposizione accidentale
La discriminazione tra uso volontario zootecnico ed esposizione accidentale (quale quella dovuta all’utilizzo del Fipronil come biocida negli ambienti, o come fitofarmaco in agricoltura) negli animali da reddito può essere condotta attraverso un allargamento dei residui da ricercare: non solo Fipronil, e il suoi metabolita sulfone, ma anche ai suoi prodotti di degradazione ambientale (i cosidetti “Fiproli”) tra cui il desulfinil è di solito quello più importante. L’attuale normativa sui residui di Fipronil negli alimenti, tuttavia non contempla la ricerca dei Fiproli, che in questo caso sarebbero i markers della contaminazione ambientale.
Perché il Fipronil è fortemente attenzionato a livello internazionale
Il fipronil risulta estremamente tossico per le api e per la fauna acquatica. In tale senso è stato inserito nella watching list nell’ambito della Strategia quadro delle acque.
Nell’uomo EFSA ha stabilito i livelli guida di tossicità cronica nel consumatore, con end-point tossicologico lo sviluppo neurologico. ECHA (agenzia europea per le sostanze chimiche), parimenti i livelli guida per esposizioni professionali, in seguito al suo uso come biocida.
Le concentrazioni ambientali di Fipronil e Fiproli negli specchi di acqua prospicienti gli scarichi dei depuratori civili pongono problemi di ecotossicità per le concentrazioni rilevate, e ai sensi del Regolamento sul farmaco veterinario, potrebbero prevedere l’obbligo di una sua vendita dietro prescrizione veterinaria.
Il Fipronil rientra nella cosiddetta categoria del “Forever Chemicals”, in quanto la presenza di un gruppo di carbonio con sostituzioni fluorurate, lo fa a diritto rientrare nella definizione dei PFAS – Sostanze per- e poli-fluoroalchiliche. Non da ultimo, si registra l’insorgenza progressiva di fenomeni di resistenza al Fipronil nei “pests”.
EFSA sta valutando la tossitità associata da esposizione a fitofarmaci, che sebbene abbiamo strutture chimiche differenti, condividono gli stessi bersagli tossicologici nell’animale e nell’uomo, a livello di meccanismo di azione e Adverse Outcome Pathway, e tossicità di organo o sistema – in questo caso il sistema nervoso. Il Fipronil a ragione è attenzionato insieme ad altri pesticidi cui possiamo essere esposti contemporaneamente e in maniera associata attraverso la dieta.
Usi autorizzati del Fipronil sul territorio nazionale
Ricordiamo che il Fipronil è registrato come medicinale da banco in medicina veterinaria per il trattamento delle ectoparassitosi negli animali da affezione (circa 75 differenti prodotti commerciali) e come biocida – classe 18 per la disinfestazione degli ambienti.
In agricoltura il suo utilizzo è vietato dal 2014, mentre risulta autorizzato nel settore florovivaistico, consistente risulterebbe il suo uso come medicinale veterinario, in base alla popolazione di cani e gatti presente sul territorio italiano. In Italia il suo uso come biocida non è monitorato come quantitativi venduti. Ci sono sporadiche segnalazioni di casi di intossicazione lieve registrati ai Pronto Soccorso, principalmente per errata manipolazione dei prodotti biocidi a base di Fipronil.
Per quanto riguarda le sorgenti di esposizione non alimentare, ricordiamo che il contatto con gli animali da affezione appena trattati e l’ingestione accidentale della polvere di casa in cui farmaci veterinari e/o biocidi sono regolarmente utilizzati, rappresenta una via di esposizione di rilevanza.
In Francia il Fipronil è stato soggetto a forti limitazioni nell’utilizzo come biocida e farmaco veterinario, anche sotto forma di quantità e dosi presenti nelle confezioni che lo contengono. Da allora i centri antiveleni francesi hanno registrato un crollo dei casi di intossicazione acuta, con particolare attenzione ai bambini, che risultano anche i più vulnerabili.
Il problema dei distillers
I residui della fermentazione da vegetali in alimentazione animale (distillers, e in alcuni casi anche le molasse) possono riconoscere varie provenienze, tra cui quelle da cicli produttivi non alimentari, quale la produzione di bio-etanolo a scopi energetici. In tali situazioni, le biomasse coltivate non sono soggette alle regole e limitazioni nell’utilizzo di pesticidi/insetticidi, come quelle richieste per il prodotto destinato all’alimentazione animale e umana.
E’ consolidata la problematica dei distillers per la presenza di OGM, micotossine e per eventuali antibiotici utilizzati nel governare i processi di fermentazione a scopo di produzione bio-energetica. Per cui è assolutamente dirimente conoscere e certificare l’origine e la provenienza dei prodotti impiegati in alimentazione animale.
Qualora il Fipronil originasse da distillers quali residui della fermentazione delle bevande alcooliche, l’attenzione si dovrebbe anche allargare a questi altri prodotti alimentari – bevande alcooliche, tenendo presente che appunto le caratteristiche di lipofilicità del Fipronil potrebbero trovare in bevande con etanolo, un ideale solvente per la sua solubilità. Quindi, il riscontro “veterinario” può avere una ben altra valenza oltre i confini regionali e nazionali e oltre le filiere zootecniche.
Il fatto di contaminazione delle filiere di carne e latte non va sottovalutato. Precedentemente si riteneva che l’esposizione a Fipronil alimentare fosse fondamentalmente determinata dai suoi residui nei vegetali, e dopo lo scandalo “uova” dalle uova e nella carne di pollo. L’inserimento della filiera “latte e carne”, per il momento solo bovina costituisce un allargamento dell’esposizione e verosimilmente comporterà dei limiti residuali più bassi negli alimenti, per contrastare l’aumento delle sorgenti di esposizione alimentare. In questo, la Commissione Europea sembra assolutamente in contro-tendenza, proponendo invece un innalzamento, a fronte dei nuovi approcci tossicologici “combinati”, e nonostante le affermazioni contenute del documento programmatico per il “Green Deal e Next Generation” e nella collegata dichiarazione per una “Politica di una Chimica Sostenibile” nell’Unione Europea. Sarebbe oltremodo interessante sapere quale sia la posizione Italiana su tale proposta della Commissione di innalzare in senso meno cautelativo i limiti, in assenza di un pronunciamento EFSA recente.
La problematica Fipronil richiede un approccio “One Health” e l’esperienza francese nella gestione del problema può costituire un esempio di cui tenere conto per prevenire un suo utilizzo non essenziale e in alcuni casi indiscriminato.
Nell’ottica degli approcci sicuri e sostenibili per concetto (safe and sustainable by design), quindi il suo utilizzo dovrebbe essere sostituito da alternative meno rischiose per l’ambiente, gli animali, e l’uomo.
La situazione in Italia
A partire dalla fine del 2023, in Italia sono stati registrati casi di positività a Fipronil in tessuto adiposo di bovini esposti a mangimi contaminati: sono in corso approfondimenti per verificare la presenza in altre matrici alimentari. Il tutto scaturirebbe da un controllo casuale nell’ambito del piano mirato, su tessuto adiposo di una bovina da latte al macello. Il trace-back della contaminazione avrebbe rilevato residui nel latte di stalla e ha permesso di risalire al mangime e ai costituenti “incriminati” della contaminazione da Fipronil – alcune partite di distillers -, con il coinvolgimento di filiere da latte e da carne, escludendo il trattamento volontario da parte dell’allevatore.
Il Fipronil è un insetticida che, come farmaco veterinario, non è autorizzato nel trattamento degli ectoparassiti negli animali destinati alla produzione alimentare, mentre trova largo impiego nei farmaci generici per gli animali da affezione. Numerose preparazioni a base di Fipronil sono registrate quale biocidi, classe PT18, per la lotta ad acari, blatte, termiti, e artropodi che parassitano ambienti, infissi di legno, e le piante ornamentali. Data la tossicità per le api, l’impiego in Italia è oltremodo limitato, soprattutto a colture in serra.
La sicurezza di impiego dei distillers nell’alimentazione di bovini, suini, e pollame quale fonte proteica “sostenibile” è qualificante per le filiere nazionali ad alto valore aggiunto e quindi vanno posti requisiti rigorosi all’importazione e relativi controlli. I distillers possono rientrare fino al 25% nella composizione dei mangimi complementari (nuclei), quale fonte di proteine a basso costo, ed essere anche aggiunti direttamente quale materia prima mangimistica nella composizione del mangime completo.
Da sottolineare che il disciplinare per la produzione di Parmigiano Reggiano fa espresso divieto di uso di distillers in alimentazione animale, mentre quello del Prosciutto di Parma li ammette fino al 3% della sostanza secca della razione.
Esiste tuttavia un uso intenso del Fipronil in agricoltura nei Paesi extraeuropei, da cui si possono importare anche i distillers e molasse per la alimentazione animale, distillers che risulterebbero all’origine del problema mangimistico e zootecnico in corso di investigazione.
Le conseguenze per i controlli negli alimenti data dalla presenza di Fipronil nell’alimento zootecnico.
La lipofilicità del Fipronil determina un accumulo nei tessuti adiposi e nel latte. Il fegato è un altro organo di elezione, dove i sali biliari e il ri-circolo entero-biliare sono fattori tossicodinamici importanti per la presenza di residui.
In animali quindi esposti accidentalmente a Fipronil per via orale, le matrici di interesse alimentare da campionare sono:
- tessuto adiposo: rilevante anche alla fine dell’industria degli olii e dei grassi
- fegato, anche legato al circolo epatobiliare, data la natura lipofila del composto
- latte e uova, che appunto costituiscono alimenti lipidici.
Sul muscolo, per garantire un confronto “omogeneo” dei risultati, i dati andrebbero espressi su base lipidica. Nello stesso animale, tagli “magri” possono registrare una contaminazione differente rispetto ai tagli “grassi”. Nel caso di monitoraggio di residui nella carne, paradossalmente nello stesso animale, si potrebbero rilevare risultati conformi, e non conformi rispetto all’MRL di 0,005 mg/kg, a seconda del tenore di grasso del taglio.
A parità di dose assunta, poi, animali “grassi” risulterebbero meno contaminati di animali “magri”, in quanto il Fipronil risulterebbe più diluito per la maggiore massa adiposa. Nelle bovine da latte, la lipofilicità determina una efficace eliminazione attraverso il latte, anche attraverso la mobilizzazione lipidica nel periodo di transizione.
Attualmente il caso Fipronil risulta attenzionato dal Ministero della Salute, in stretto contatto con gli Istituti Zooprofilattici, Regioni, ASL, competenti per territorio, e la consulenza tecnico scientifica dell’Istituto Superiore di Sanità.
In chiave preventiva, auspicabile un confronto allargato con chi si occupa di Fipronil, visto il suo utilizzo autorizzato come biocida e fitofarmaco e una informazione adeguata a stimolare un rafforzamento degli autocontrolli nel settore mangimistico, a scopo preventivo, dato l’utilizzo vasto dei distillers in vari indirizzi produttivi, e la necessità di attenzionare meglio la loro origine e provenienza, specie in sede di importazione da Paesi Terzi e triangolazione con altri Paesi Comunitari.
Prodotti di degradazione ambientale delF (Fiproli), come marcatori di un suo utilizzo non intenzionale negli animali da reddito. Fipronil e Fipronil sulfone sono i residui oggetto di indagine alimentare. La presenza di gruppi CF3 pone il Fipronil nella categoria delle sostanze per- e poli-fluoroalchiliche, i cosiddetti “forever chemicals”.
Livelli guida di tossicità acuta e cronica per l’uomo del fipronil, per esposizioni non professionali (quale quella dovuta a residui nell’alimento) e professionali (legata all’utilizzo di biocidi contenenti il fipronil (ANSES, 2017).
Tabella: rischi per la salute identificati dal Parlamento Europeo e relative considerazioni (novembre 2023), che si oppongono all’innalzamento del MRL per residui di Fipronil negli alimenti proposto dalla Commissione e suggeriscono restrizioni all’importazione di materie prime per mangimi provenienti da Paesi che lo utilizzano in agricoltura.
Rischi per la salute
Q considerando che l’assunzione a lungo termine di fipronil può causare danni al sistema nervoso centrale, al fegato, alla tiroide e ai reni[14];
R considerando che il fipronil è classificato come “possibile cancerogeno per l’uomo” dall’Agenzia statunitense per la protezione dell’ambiente (U.S. EPA);
S considerando che per il fipronil è stata fissata una dose giornaliera ammissibile (DGA) bassa, pari a 0,0002 mg/kg di peso corporeo al giorno;
T considerando che, nel suo parere motivato del 13 marzo 2023, l’EFSA ha preso in considerazione, ai fini della valutazione dell’esposizione a breve termine, solo i residui nella canna da zucchero e nei prodotti di origine animale per i quali sarebbe necessaria una modifica degli LMR vigenti (grasso bovino, ovino e caprino);
U considerando che, tuttavia, il fipronil è ancora ampiamente utilizzato per il controllo delle specie nocive ed è eccessivamente utilizzato nei trattamenti di controllo vettoriale per gli animali da compagnia e il bestiame, con conseguente contaminazione ubiquitaria dell’ambiente[15];
V considerando che il fipronil e i suoi metaboliti sono stati rilevati in campioni ambientali, quali acque superficiali, acqua potabile e polvere interna ed esterna, e in campioni di alimenti, compresi ortaggi, campioni dietetici, uova, latte, tè, ecc., nonché in campioni biologici quali urina, siero e capelli[16];
W considerando che tutto ciò indica che il fipronil è onnipresente nell’ambiente e che è altamente probabile che finisca sulle nostre tavole e nel nostro corpo anche attraverso diversi altri canali di esposizione;
X considerando che nel 2017 è stata riscontrata una vasta contaminazione di miliardi di uova, prodotti a base di uova e carni avicole dovuta all’uso illegale del fipronil negli allevamenti avicoli in Europa e in Asia, il che ha portato all’abbattimento prematuro di massa di polli e alla distruzione di uova, prodotti a base di uova e carni;
Y considerando che, secondo l’Istituto nazionale olandese per la sanità pubblica e l’ambiente[17], in alcuni casi la DGA per i bambini potrebbe essere stata superata in ragione dei casi di frode alimentare grave e sofisticata connessi al fipronil;
Z considerando che l’ultima revisione completa dell’EFSA sul fipronil risale al 2006; che da prove scientifiche più recenti emergono preoccupazioni circa il fatto che il fipronil sia associato a effetti genotossici[18];
Osservazioni conclusive
AA considerando che, ai sensi della classificazione e dell’etichettatura armonizzate di cui al regolamento (CE) n. 1272/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio[19], il fipronil è classificato come “Pericoloso per l’ambiente acquatico – Pericolo acuto, categoria 1”, “Pericoloso per l’ambiente acquatico – Pericolo cronico, categoria 1” e “Tossicità specifica per organi bersaglio – Esposizione ripetuta, categoria 1”;
AB considerando che il fipronil figura nella proposta di restrizione delle sostanze per- e polifluoroalchiliche (PFAS) in quanto soddisfa la definizione di PFAS dell’OCSE[20];
AC considerando che, nella sua comunicazione del 14 ottobre 2020, dal titolo “Strategia in materia di sostanze chimiche sostenibili – Verso un ambiente privo di sostanze tossiche”[21], la Commissione si è impegnata a proporre una serie completa di azioni per affrontare la questione dell’uso delle PFAS e della contaminazione da PFAS;
AD considerando che la Commissione deve proteggere l’ambiente e i cittadini europei sulla base delle informazioni scientifiche disponibili, avvalendosi degli obblighi e delle possibilità giuridiche previsti dal regolamento (CE) n. 396/2005 e dal regolamento (CE) n. 178/2002 per garantire un elevato livello di protezione della salute umana e animale e dell’ambiente;
AE considerando che gli LMR proposti non garantiscono un elevato livello di protezione per le api e altri impollinatori in Brasile né proteggono la salute dei cittadini in Europa e, pertanto, sono in contrasto con il regolamento (CE) n. 396/2005 e il regolamento (CE) n. 178/2002;
- si oppone all’adozione del progetto di regolamento della Commissione;
- ritiene che il progetto di regolamento della Commissione non sia compatibile con la finalità e il contenuto del regolamento (CE) n. 396/2005 e del regolamento (CE) n. 178/2002;
- chiede alla Commissione di ritirare il progetto di regolamento;
- invita la Commissione a mantenere gli LMR per il fipronil all’attuale LD e a respingere qualsiasi richiesta di tolleranze all’importazione;
- incarica la sua Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione nonché ai governi e ai parlamenti degli Stati membri.
Utilizzo di Fipronil nelle produzioni agricole del Brasile e flussi commerciali. Da: Braga, A.R.C., de Rosso, V.V., Harayashiki, C.A.Y. et al. Global health risks from pesticide use in Brazil. Nat Food 1, 312–314 (2020). https://doi.org/10.1038/s43016-020-0100-3
Rischi sanitari dati dall’implementazione di politiche di sostenibilità in alimentazione animale, con un orientamento del rischio sui distillers (DDGS). Atti CONVEGNO C.Re.A.A. 2023 – FOCUS SUI PESTICIDI, Genova 29.09.2023.
Approfondimenti
PROPOSTA DI RISOLUZIONE sul progetto di regolamento della Commissione che modifica gli allegati II e V del regolamento (CE) n. 396/2005 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda i livelli massimi di residui di fipronil in o su determinati prodotti https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/B-9-2023-0488_IT.html
EFSA 2017. Occurrence of residues of fipronil and other acaricides in chicken eggs and poultry muscle/fat https://www.efsa.europa.eu/en/efsajournal/pub/5164
Ministero della salute: lista dei medicinali veterinari generici… 2023 (https://www.salute.gov.it/portale/news/p3_2_1_1_1.jsp?lingua=italiano&menu=notizie&p=dalministero&id=6431)
Ministero della Salute, nota 22 gennaio 2024 Dgsan e Dgsaf “Indicazioni sulle azioni da intraprendere a seguito di riscontro della sostanza fipronil nella filiera bovina a seguito della contaminazione di materie prime per mangimi.”
A cura del Sivemp Veneto
23 gennaio 2024