Andrea Rossi. Per ora si tratta di una proposta ancora da discutere in maggioranza. Però a formularla – ieri in commissione dove si discutevano petizioni popolari in cui si chiede di aprire nuove aree cani – sono tre autorevoli esponenti del Movimento 5 Stelle: il presidente della commissione Ambiente Federico Mensio, la vice capogruppo Chiara Giacosa e Antoninio Iaria, storico ambientalista e di fatto uno dei fondatori del Movimento a Torino.
L’idea è di ammortizzare i 180 mila euro che la Città spende ogni anno per la manutenzione delle 55 aree cani di Torino – più i costi per l’eventuale apertura di nuovi spazi – introducendo una sorta di tassa di scopo a carico dei propietari. L’alternativa, forse più praticabile, sarebbe quella di prevedere un rincaro sulla Tari, la tassa rifiuti, sempre a carico di chi possiede uno o più cani. Parliamo di cifre modeste: contando che si tratta di recuperare 180 mila euro l’anno – più l’eventuale sovvenzione di nuove aree – e che in città ci sono circa 90 mila cani, il balzello potrebbe oscillare tra 2 e 4 euro.
Necessari nuovi spazi
Una cifra simbolica, alla portata di tutti, ma destinata in ogni caso a far discutere.
Il primo a parlarne, tempo fa, era stato Silvio Magliano, capogruppo dei Moderati. Il quale da tempo sostiene che il problema va affrontato. Cinquantacinque aree cani in città sono poche. Ne servirebbero altre, anche perché ci sono interi quartieri scoperti, come il centro o Barca Bertolla. Realizzarne una, costa 20-30 mila euro. In più la Città spende 180 mila euro all’anno per tenerle pulite, anche se molti proprietari si lamentano. Ecco, viste le note difficoltà di bilancio, il rischio è che realizzarne di nuove potrebbe creare ulteriori problemi sulla manutenzione di quelle già esistenti. La soluzione? «Cercare sponsor e privati disposti a finanziare – in cambio di pubblicità – la manutenzione, oppure chiedere un contributo ai proprietari, magari in base al reddito o alla situazione famigliare, così da non penalizzare – ad esempio – quegli anziani soli e a basso reddito la cui unica compagnia è un animale domestico», dice Magliano.
Le alternative
Ieri pure i Cinquestelle hanno condiviso la proposta anche se – precisano – prima di formalizzarla in una mozione o in un altro atto ne dovranno discutere in maggioranza e con la giunta. La strada sembra però tracciata e trova larghi consensi, ma non l’unanimità. «In cinque anni abbiamo realizzato 18 nuove aree a spese del Comune, a dimostrazione che non è un problema insormontabile», afferma Enzo Lavolta, consigliere del Pd ed ex assessore all’Ambiente nella giunta Fassino. «Credo che il Comune possa trovare i fondi necessari nel suo bilancio», aggiunge il capogruppo della Lega Nord Fabrizio Ricca.
La Stampa – 11 gennaio 2017