Se volete bene agli animali limitatevi al brindisi. Se invece ne avete uno, tenetelo nella stanza più isolata della casa, fategli sentire radio o tv e abbassate le tapparelle.
Non lasciatelo sul balcone, perché potrebbe buttarsi giù, e fate attenzione a come lo legate, perché nell’agitazione potrebbe strozzarsi. Se sparisce sotto il divano per tutta la sera, poi, non vi preoccupate e non forzatelo ad uscire: è il minimo che possa fare per non impazzire. Sono alcuni dei consigli che la Lav sta diffondendo in questi giorni che precedono i botti di Capodanno, un vero incubo per tutti gli animali.
«Un rumore improvviso così forte, di cui non possono conoscere la fonte, li terrorizza – spiega la veterinaria Alida Rovera – ma soprattutto li disorienta». Il loro istinto è di scappare via senza pensare a nulla, con il rischio di perdersi o peggio di finire sotto una macchina. «Ogni anno riceviamo diverse segnalazioni di cani e gatti smarriti all’indomani del Capodanno» aggiunge Marco Francone, presidente della Consulta animalista della Città di Torino. Per non parlare degli animali selvatici: «Molti uccelli muoiono perché nel tentativo di fuga dagli scoppi sbattono contro pareti, lampioni, automobili». Quanto più l’animale è insicuro e spaventato per traumi pregressi, tanto più sarà messo in difficoltà dai botti.
Per questo motivo, la Consulta ha lanciato un appello anti-petardi. In realtà, il regolamento della polizia urbana vieta già espressamente – fatta salva la deroga per gli spettacoli di fuochi d’artificio del Comune – di far esplodere botti di alcun tipo in qualunque parte della città. Le sanzioni previste per chi accende la miccia sono di 80 euro e, nei casi più gravi, si può andare nel penale. Un regolamento – evidentemente – quasi per nulla rispettato. Intanto perché i petardi si possono acquistare in qualsiasi supermercato, ma anche perché si tratta di un divieto «difficile da far rispettare», come spiega la polizia municipale, che aggiunge: «Abbiamo già realizzato alcuni interventi in questi giorni, mentre ci aspettiamo che la crisi riduca la quantità dei botti». Il problema non riguarda solo la mezzanotte, visto lo stillicidio di scoppi nei giorni che precedono e seguono il 31 dicembre: con un po’ di buon senso, chiunque può segnalare ai vigili gli abusi.
Inoltre quest’anno per la prima volta, il divieto di far esplodere botti è legato ai maltrattamenti sugli animali. Una novità inserita nel comma 23 dell’art. 9 del regolamento 320 per la tutela degli animali, le cui modifiche sono state approvate a marzo. «È molto importante che venga riconosciuto il fatto che i petardi causano danni agli animali e non sono solo un disturbo per la quiete pubblica» sostiene Giuseppe Portolese, dirigente del settore tutela animali del Comune. «Si tratta di un’aggravante, di cui le forze dell’ordine devono tenere conto». L’appello della Consulta si chiude con la richiesta, forse un po’ utopica, «che i festeggiamenti non si traducano in una sofferenza per gli animali».
(Articolo tratto da “Animalia”, le pagine sugli animali della cronaca di Torino) – 28 dicembre 2011