Il governo modifica la Tobin tax sulle transazioni finanziarie, alzando l’aliquota e rinviandone il debutto al prossimo mese di marzo, ma introduce anche una nuova imposta per penalizzare gli acquisti esclusivamente speculativi.
Secondo l’emendamento presentato dall’esecutivo alla legge di Stabilità, per il 2013 l’aliquota della tassa sarà pari allo 0,12% (non più allo 0,05%) sulle transazioni azionarie concluse sui mercati regolamentati, e dello 0,22% nei mercati cosiddetti «over the counter», cioè non ufficiali.
Nel caso dei derivati l’imposta si applicherà dal mese di luglio del 2013 in misura fissa, variabile a seconda del valore nozionale dei contratti stessi, da un minimo di 0,1 euro a un massimo di 100 euro ad operazione. Dal pagamento della Tobin tax saranno esclusi i «market maker», cioè gli operatori che si impegnano a operare sul mercato, i fondi pensione, gli enti di previdenza obbligatoria e le transazioni che avranno per oggetto le azioni di società con una capitalizzazione inferiore ai 500 milioni di euro.
L’emendamento del governo introduce anche un meccanismo anti speculazione, con un’aliquota dello 0,2% sul «controvalore degli ordini annullati o modificati» che in una giornata di Borsa superino una determinata soglia numerica. Si tratta di operazioni ad alta frequenza con finalità spiccatamente speculative, normalmente gestite da programmi informatici attraverso algoritmi che determinano automaticamente, in base all’andamento dei prezzi, le decisioni relative all’invio, la cancellazione e la modifica degli ordini di acquisto.
Le aliquote della Tobin tax scenderanno nel 2014 di due decimi di punto, allo 0,1% per gli acquisti sui mercati ufficiali, allo 0,2% per le transazioni sui mercati non regolamentati. Con un altro emendamento alla stessa legge di Stabilità, il governo ha deciso poi di elevare, triplicandolo, il tetto massimo dell’imposta di bollo pagata dalle società sui prodotti finanziari, con la soglia passa da 1.200 a 4.500 euro. E con un’ulteriore proposta di modifica alla legge di Stabilità, ha deciso di commisurare il credito d’imposta delle compagnie assicurative al livello delle riserve tecniche iscritte in bilancio.
Nella legge di Stabilità, inoltre, il governo ha deciso di far confluire il testo dell’intero decreto varato dieci giorni fa per sanare le infrazioni alla normativa comunitaria, modificando nello stesso tempo le norme che riguardano il rafforzamento patrimoniale del Monte dei Paschi. La banca senese avrà tempo fino al 31 marzo, due mesi in più, per emettere i cosiddetti «Monti bond», le obbligazioni che il Tesoro sottoscriverà per rafforzare il patrimonio dell’istituto.
L’ultimo capitolo della legge che resta da sistemare è quello relativo agli enti locali. Il governo, che ieri ha incassato un ottimo risultato nell’asta dei Btp a tre anni, collocati per 3,5 miliardi al 2,5%, il tasso più basso dal 2010, è pronto ad attribuire l’Imu e il suo gettito interamente ai Comuni, ma non ad allentare i vincoli del Patto interno, nonostante la minaccia di dimissioni in blocco dei sindaci. La legge di Stabilità dovrebbe approdare nell’aula del Senato il 17 dicembre, essere approvata il 18 e andare subito alla Camera per la terza ed ultima lettura. L’approvazione definitiva è prevista per il 20 dicembre. E subito dopo dovrebbero arrivare le dimissioni del governo.
Mario Sensini – Corriere della Sera – 14 dicembre 2012