Le Usl hanno 5 anni per recuperare i mancati introiti Ticket, in Veneto evasi 400 mila euro. Imbrogliavano sui requisiti, 14 denunce L’assessore Coletto: «Pronto un team per inasprire i controlli»
Mentre la Regione studia l’eventuale rimodulazione del nuovo ticket sulla specialistica (già ridotto da io a 5 euro per i redditi inferiori ai 29 mila euro), la Guardia di finanza del Veneto segnala per il 2oii tributi evasi nel settore sanità per 40o mila euro. «Si tratta di violazioni riconducibili prevalentemente alla presentazione di false o inesatte autocertificazioni allo scopo di fruire di prestazioni sociali agevolate da parte del servizio pubblico», spiegano dal Comando regionale delle fiamme gialle. Tradotto: sono i furbetti del ticket, quelli che dichiarano il falso per ottenere l’esenzione per reddito, concessa ai bambini sotto i 6 anni e agli over 65 con introito familiare inferiore a 36.151,98 euro. Le irregolarità sono emerse nel corso di 49 interventi condotti dalle fiamme gialle, che hanno denunciato 14 persone, anche sulla base di segnalazioni anonime e delle situazioni fuori norma evidenziate dalle Usl, cui gli investigatori nei mesi scorsi hanno chiesto l’elenco completo delle ispezioni e relativi esiti. Le ricette esenti dal ticket di 36,15 euro in Veneto sono 13 milioni, contro gli 8,12 milioni di prescrizioni non esenti. «Dall’inizio dell’anno abbiamo raddoppiato la vigilanza — spiega l’assessore alla Sanità, Luca Coletto — ora esercitata sul 10%o degli esenti, non più sul 5%. In più dal prossimo mese sarà operativo in Regione un gruppo di lavoro dedicato all’esame delle problematiche legate a tale tema e incaricato di mettere a punto sistemi di controllo più efficaci. Va comunque detto che di solito non tutte le autocertificazioni false sono dolose: qualcuno sbaglia a compilarle in buona fede. E’ il caso di anziani che pensano di aver diritto a non pagare il ticket solo per il fatto di avere più di 65 anni». Dal momento della scoperta dell’imbroglio il paziente ha i2o giorni di tempo per pagare le prestazioni ricevute, pena la denuncia. Inoltre, fino alla regolazione del debito pregresso, non può più accedere a nuove prestazioni di specialistica ambulatoriale a carico del Servizio sanitario nazionale. L’azienda sanitaria interessata ha invece cinque anni per recuperare l’importo complessivo non riscosso. Dallo scorso aprile il decreto Tremonti ha cercato di mettere un freno all’evasione, disponendo maggiori controlli ma soprattutto l’intervento della Sogei, che ha elaborato un file utile a compilare l’elenco nazionale dei nuclei familiari con esenti. La lista è stata inviata alle aziende sanitarie di tutta Italia: ognuna ne ha estrapolato i propri assistiti e ha spedito a casa di tutti una tessera che ne certifica il diritto citato. II codice della stessa viene riportato su ogni ricetta dal medico di famiglia. «Il sistema ha però due falle —avvertono i tecnici delle Usl — tanti pazienti con i requisiti necessari a non pagare i 36,15 euro non sono stati inseriti nell’elenco, perciò devono andare al proprio distretto a compilare apposito modulo di autocertificazione, che noi controlleremo. In secondo luogo, non esiste uguale registro dei soggetti che per reddito possono pagare 5 euro e non 10 sulla specialistica. Anche per loro dobbiamo procedere per conto nostro, controllandone i parametri e consegnando poi un’altra tessera». Grazie a un software dedicato, ogni medico di famiglia può infine leggere sul pc la lista aggiornata dei propri utenti esenti dal ticket.
Corriere del Veneto di giovedì 29 dicembre 2011