L’assist lo serve il presidente regionale di Coldiretti, Giorgio Piazza: «Presidente, vogliamo smetterla di consumare nuovo territorio? Se il futuro è nell’agricoltura, non possiamo cementificare altre campagne».
E il governatore, a Mestre per «fare la pace» con la principale organizzazione agricola del Veneto, non si fa sfuggire la palla: «Sono sempre più convinto che il futuro del nostro territorio sta nel saldo zero di cemento: vuoi costruire? Devi recuperare sul mercato i metri cubi che ti servono. Nei prossimi anni, oltre al tema del recupero del capannoni dismessi, avremo l’emergenza dell’archelogia residenziale, le villette costruite negli anni Sessanta e Settanta dai nostri genitori, simbolo di riscatto sociale ma anche eredità immobiliare. Se continuiamo a costruire nuove lottizzazioni questo patrimonio si deprezza: è come se buttassimo parte della nostra eredità. Allora dico: basta, facciamo il saldo zero della cementificazione. Vuoi costruire? Fatti salvi i diritti acquisiti, compra la cubatura sul mercato. Preservare il valore immobiliare delle nostre case è di non consumare più un metro quadro di territorio e di recuperare i volumi che ci sono». Il saldo zero della cementificazione è un vecchio pallino del governatore, che lo aveva annunciato lo scorso agosto proprio al nostro giornale. La Regione ha incaricato lo studio Barel di studiare la norma che consenta una moratoria sulle nuove costruzioni: ma le resistenze delle lobby sono, evidentemente, ancora fortissime.
Fa eco alle parole di Luca Zaia anche Ermete Realacci, presidente della commissione Ambiente e territorio della Camera: «La proposta di legge per il contenimento del consumo di suolo e per la rigenerazione urbana sarà una delle prime leggi che il Pd metterà in discussione alla Camera. Registro dunque la dichiarazione di Zaia per l’edificazione zero come positiva». Plaude, naturalmente, anche la Coldiretti, sperando che dagli annunci si passi ai fatti. L’incontro con Zaia, giudicato positivamente, si è concluso dopo due ore: «La semplificazione amministrativa, la legge per la montagna, i danni dalla fauna selvatica sono stati i temi in discussione – spiega il presidente veneto di Coldiretti Giorgio Piazza –: all’agricoltura serve una politica intelligente che giochi sul fattore tempo e che ponga al centro dell’attività regionale il settore primario». In merito ai Consorzi di Bonifica e alla loro attività per la salvaguardia del territorio, Coldiretti, ha sottolineato che la loro presenza non può essere sostenuta solamente dai contributi dei cittadini o degli agricoltori ma la stessa Regione deve riconoscerne il valore provvedendo almeno alla manutenzione straordinaria dei beni che tutelano la sicurezza idraulica.
All’incontro di Mestre non ha partecipato l’assessore regionale all’agricoltura, Franco Manzato, impegnato altrove: «Manzato è bravo, l’assessore è assolutamente sul pezzo» ha chiarito in apertura il governatore. Non poteva dire diversamente.