di Annamaria Capparelli. I terreni agricoli e i fabbricati strumentali rurali sono ad altissimo rischio. La prima rata Imu è sospesa , ma per la seconda tutto sembra remare contro una cancellazione. E nella Legge di Stabilità la stabilizzazione dell’esenzione sembra così svanire.
Le organizzazioni agricole da qualche giorno erano tornate a fare pressing sul governo e il ministro delle Politiche agricole, Nunzia De Girolamo, aveva confermato l’impegno a proseguire la battaglia per l’eliminazione di una tassa considerata profondamente ingiusta perchè tocca gli strumenti della produzione agricola. E oggi De Girolamo ha rassicurato ancora una volta il mondo agricolo sulla seconda rata dell’ Imu: «Noi del Pdl – ha detto – non permetteremo mai che venga applicata,Saccomanni non può rimangiarsi la parola data».
Una bolletta stimata di 600 milioni
Ma quanto cara si preannuncia la bolletta? Secondo gli ultimi conti elaborati dalla Confagricoltura il gettito stimato dell’Imu per il 2012 era risultato pari a 528 milioni, di cui 406 milioni per i terreni e 121,5 milioni per i fabbricati strumentali. Ma in cassa erano stati effettivamente versati 694 milioni (630 per i terreni, 550 al netto delle manovre comunali, e 64,2 milioni per i fabbricati). C’era stato dunque un gettito aggiuntivo, rispetto alle stime del governo, di quasi 200 milioni. In base a un «patto» stipulato con l’esecutivo Monti l’extragettito doveva essere restituito. Ma il decreto non è mai arrivato. Da qui la priorità Imu posta dal mondo agricolo al nuovo governo Letta.
Il mondo agricolo attende ancora la restituzione dell’extragettito
E accanto alla sospensione dell’Imu per la prima casa era arrivata anche quella per terreni, stalle, serre e capannoni agricoli. Ora l’emergenza si riaffaccia e in ballo ci sono tra i 500 e i 600 milioni mentre Confagricoltura ricorda che c’è un debito da coprire non inferiore a 166 milioni della vecchia partita Imu. Inoltre l’organizzazione sostiene che per evitare comunque un aggravio di imposizione rispetto al gettito preventivato per il 2014 occorre«ridurre l’aliquota base per il settore agricolo dallo 0,76% allo 0,4%» allargando la base imponibile «anche rivedendo l’area di esenzione dell’Imu».
Le associazioni lanciano anche l’allarme Tasi
E dalle organizzazioni di categoria viene lanciato anche l’allarme Tasi. Secondo l’attuale formulazione infatti non sarebbe prevista l’esclusione per le «aree edificabili» anche se oggetto di attività agricole da parte dei “professionisti” del settore e cioè coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali . Da qui dunque la richiesta di emendare l’articolo specificando l’esenzione Tasi per le aree edificabili «sui cui persiste l’utilizzazione agricola» di coltivatori e Iap. Proposte per il pacchetto agricolo della Legge di Stabilità riguardano le società agricole con il ripristino della tassazione su base catastale, che sparirà nel 2015, per le società di capitali agricole con esclusione delle Spa e il mantenimento della qualifica agricola, anche solo ai fini civilistici, per le srl costituite da imprenditori agricoli solo per trasformare e commercializzare i prodotti.
Il Sole 24 Ore – 8 novembre 2013