A seguito delle scosse di terremoto sono stati chiusi per precauzione il pronto soccorso di Mirandola e il punto di primo intervento di Finale Emilia. Trasferiti 108 pazienti. A Ferrara sospese tutte le attività amministrative, ambulatoriali, di Cup e Punto Prelievi della sede di Via Cassoli.
Il sisma che ha duramente colpito le province di Modena e Ferrara sembra aver causato danni anche ad alcune strutture sanitarie. Sono stati infatti chiusi in via precauzionale gli ospedali di Finale Emilia e di Mirandola, mentre l’ospedale Ramazzini di Carpi è regolarmente in funzione.
“Complessivamente – si legge in una nota della Asl di Modena diramata ieri sera – i pazienti che sono stati trasferiti sono 108, dei quali 88 da Mirandola e 18 da Finale Emilia. Otto gli Ospedali che li hanno ospitati: in particolare ad accoglierli, sono stati il Sant’Agostino Estense di Baggiovara (29), il Policlinico di Modena (21) e gli ospedali di Sassuolo (20), Vignola (16), Pavullo (2), Carpi (9), Scandiano, Correggio (7). Da Mirandola, tra gli altri, sono stati trasferiti al Policlinico (la cui struttura non ha subito alcun danno) 5 neonati, oltre a una donna per un parto cesareo urgente e una seconda donna per un intervento chirurgico ginecologico”.
Per gestire i trasferimenti sono stati poi attivati 34 mezzi di soccorso e trasporto, 28 messi a disposizione dalla rete del mondo del volontariato e 6 della centrale operativa del 118.
Inoltre, al fine di ridurre al minimo i disagi e per evitare spostamenti inutili l’Azienda Usl di Modena informa che, almeno oggi “saranno chiusi i servizi distrettuali a Mirandola, Finale Emilia, San Felice, San Prospero, Medolla, Cavezzo, Camposanto. Anche l’Ambulatorio privato accreditato Esculapio di San Felice resterà inattivo per alcuni giorni”.
Per quanto riguarda la provincia di Ferrara, al momento non risultano strutture chiuse in seguito al sisma, ma in ogni caso la Asl ha sospeso temporaneamente tutte le attività amministrative, ambulatoriali, di CUP e Punto Prelievi della sede di Via Cassoli 30. Le attività saranno riattivate il prima possibile, dopo gli opportuni controlli di sicurezza.
“Il primo problema è quello di dare assistenza alle popolazioni” ha detto il presidente della Regione, Vasco Errani, nel corso dei vertici che si stanno svolgendo nei comuni del Modenese e del Ferrarese colpiti, le province più colpite dal sisma che alle 4.04 di questa mattina ha fatto registrare una scossa di magnitudo 6 seguita da uno sciame sismico di assestamento.
Al momento sono sette i morti accertati – di cui, nel ferrarese, quattro operai che lavoravano nei turni di notte (tre a Sant’Agostino, e uno a Bondeno) e tre donne – , oltre 50 i feriti e circa 3 mila gli sfollati. Il presidente Errani ha chiesto lo stato di emergenza nazionale che sarà formalizzato, ha annunciato il presidente Monti, nel Consiglio dei ministri di domani.
Numero dedicato per fornire informazioni ai famigliari sui pazienti trasferiti
Per consentire ai famigliari di avere informazioni sui loro parenti trasferiti presso altre strutture è stato attivato un numero verde dedicato,800 848.088, che si chiede di utilizzare solo per reali necessità.