Paolo Baroni. Nei comuni colpiti dal terremoto, tra Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo, ci sono circa 3mila aziende agricole che hanno subito danni strutturali seri. La loro attività è gravemente compromessa: rischiano soprattutto gli allevamenti che tra mucche, maiali e pecore contano ben 100mila capi. Solo nella provincia di Macerata ci sono quasi 40mila pecore in condizioni di estrema emergenza. Nella zona di Visso, dove operano alcune tra le aziende ittiche d’acqua dolce più importanti d’Italia, invece, gli allevamenti di trote sono andati distrutti.
Strage di piccole trote
La sola azienda di Piero Tranquilli domenica ha perso un milione di avanotti: il terremoto ha infatti spaccato le vasche dove vivevano e i pescetti sono stati inghiottiti dal terreno che nel frattempo si era spaccato.
La prima stima dei nuovi danni agli allevamenti arriva dalla Coldiretti che ieri ha rilanciato l’allarme-stalle. Nelle aziende agricole ed in quelle di trasformazione si contano infatti danni strutturali a fabbricati, impianti e strumenti, ma anche difficoltà a garantire l’alimentazione e l’acqua agli animali. «Gli animali devono mangiare tutti i giorni e le mucche devono essere munte due volte al giorno e per questo gli allevatori – sottolinea la Coldiretti – non possono trasferirsi lontano da mandrie e greggi che, senza vigilanza, rischiano di essere preda dei lupi».
Nuovo decreto in arrivo
L’allarme ieri è stato raccolto dal governo che annuncia un nuovo decreto che vedrà la luce al più tardi venerdì. I dettagli delle misure sono stati messi a punto ieri dal ministro Martina nel corso di un incontro con gli assessori all’agricoltura delle quattro regioni interessate. In particolare il fondo per gli aiuti alle aziende passerà da 1 a 10 milioni di euro, in maniera tale da erogare 400 euro per ogni capo bovino a copertura del mancato reddito. E si pensa di adottare una soluzione simile anche per ovini e suini. Inoltre, a partire da venerdì, l’anticipo dei fondi Pac verrà esteso anche alla provincia di Macerata e alle altre zone colpite non ancora comprese nella lista definita il 26 ottobre che comprende già 6 province. Verrà poi raddoppiata la fornitura di stalle temporanee e container raddoppiando i quantitativi previsti dal gara già espletata dalle Regioni, in maniera tale da accorciare i tempi, mentre a giorni inizierà finalmente il montaggio di quelle già disponibili. L’ultima novità riguarda il numero 1515 della Forestale, che da oggi servirà a raccogliere segnalazioni e richieste d’aiuto degli allevatori. «Lo scenario anche dell’emergenza agricola è cambiato di molto dopo la scossa di domenica – spiega il responsabile delle Politiche agricole – . Le Regioni sono al lavoro per velocizzare il più possibile l’installazione di stalle e ricoveri temporanei per garantire continuità alle attività. Noi stiamo invece attivando una misura straordinaria di sostegno agli allevatori, oltre ad aver già pagato anticipatamente 65 milioni di fondi europei a 29mila agricoltori dei comuni interessati. Dobbiamo stare il più possibile vicino a loro con ogni mezzo».
La Stampa – 2 novembre 2016