Il maxi-piano per difendere gli ospedali dalla seconda ondata del Covid è pronto a partire: «Stiamo pubblicando un bando super veloce per far partire i lavori con i cantieri che apriranno già a fine mese», anticipa al Sole 24 ore il commissario per l’emergenza Domenico Arcuri che tira le fila di questa operazione a cui Governo e Regioni hanno lavorato questa estate mettendo in fila il fabbisogno di dotazione letti, da destinare ai pazienti più gravi che vanno intubati, ospedale per ospedale.
Per evitare un nuovo tsunami nelle corsie come accadde la scorsa primavera nella prima ondata del Covid che mise in ginocchio tante strutture sanitarie sono pronti a partire 1044 cantieri in 457 ospedali e 176 aziende sanitarie. L’obiettivo è aggiungere 3443 posti letto in terapia intensiva e 4123 in sub-intensiva, con la metà di questi trasformabili se necessario in terapia intensiva: una dote dunque di 5500 posti in più da destinare ai pazienti più gravi. Già nei mesi dell’emergenza più dura i posti letto erano saliti nel giro di una manciata di settimane da 5mila a oltre 7mila, ora grazie alla nuova dote si raggiungeranno 11mila preziosi letti in terapia intensiva che se necessario saliranno a 13mila grazie ai 2mila in sub-intensiva trasformabili.
Il bando della struttura commissariale per i lavori di progettazione, direzione e collaudo in via di pubblicazione e che dovrebbe essere operativo da oggi prevede le risposte entro il 12 ottobre, ci saranno poi 10 giorni per le aggiudicazioni . Il piano vale 1,1 miliardi – stanziati dal decreto rilancio dello scorso maggio – a cui si aggiungono 250 milioni per ammodernare i pronto soccorso con nuove attrezzature, percorsi separati e aree di diagnosi dedicate. Tra una settimana partirà invece la richiesta di offerta pubblica per acquistare nuovi ventilatori, anche se la struttura commissariale ne ha già un miglaio da parte non utilizzati la scorsa primavera.
«A fine ottobre sottoscriveremo i contratti e partiranno i lavori , abbiamo già 336 aziende pronte per lavori divisi in 21 lotti», avverte il commissario Arcuri. Che sottolinea come saranno 10 le Regioni che sfrutteranno le procedure veloci messe in pista dalla struttura commissariale che avrà la “guida” di questa operazione. E cioè: Basilicata, Calabria, Lazio, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Umbria, Sardegna e Toscana. «Le altre Regioni ci hanno chiesto invece la delega per attuare i piani ospedalieri» e quindi i governatori saranno nominati «commissari» come ha previsto il decreto rilancio. In pratica Arcuri nominerà come commissari delegati per l’attuazione dei vari piani regionali i presidenti delle Regioni. Ma se per Abruzzo, Campania, Friuli, Puglia, Sicilia e Valle d’Aosta questa «delega sarà piena» e quindi procedure e cantieri saranno una loro responsabilità, «anche se poi noi faremo i controlli», Emilia Romagna, Liguria, Bolzano, Trento e il Veneto saranno affiancate dalla struttura commissariale e «si avvaleranno se lo riterranno utile del nostro lavoro e dunque delle nostre aggiudicazioni», spiega il commissario Arcuri.
I cantieri dunque partiranno entro un mese, il rischio è che i lavori non finiscano così presto. Almeno non quanto sarebbe necessario visto che la curva dei contagi che ieri è schizzata oltre i 2mil casi potrebbe crescere rapidamente e mettere sotto pressione gli ospedali già nelle prossime settimane. Ma è anche vero che non si parte da zero: proprio il lavoro di Arcuri durante i mesi dell’emergenza ha garantito la creazione a fine aprile proprio di circa 3mila letti in più di terapia intensiva: «Allo scoppio dell’emergenza, cioè in fase pre-Covid, avevamo 5179 posti letto in terapia intensiva e 6525 in sub intensiva – ricorda il commissario -, durante i mesi più difficili siamo riusciti a portare i letti in terapia intensiva a 7411 posti e quelli in sub-intensiva a 14.025. Ora – conclude Arcuri – appena sarà completato questo piano di potenziamento che in alcuni casi richiedi lavori ridotti e in altri interventi più complessi avremo duplicato i posti letto in terapia intensiva e triplicato quelli in sub-intensiva».