L’istituto zooprofilattico dell’Abruzzo e del Molise “Giuseppe Caporale” si doterà di nuove strutture per rimanere competitivo. Ieri mattina il direttore generale Mauro Mattioli lo ha annunciato presentando il piano di riorganizzazione dell’ente e il nuovo direttore sanitario. Nessuna sorpresa sulla nomina: la politica ha avuto la meglio e Nicola D’Alterio, così come previsto, già membro del consiglio d’amministrazione in quota ministero della Salute, andrà a sostituire il direttore uscente Giovanni Savini che aveva presentato le dimissioni in anticipo rispetto alla scadenza.
Con soddisfazione dell’Ncd e del ministero della Salute. Quest’ultimo tuttavia dovrà provvedere presto alla sostituzione del proprio referente in consiglio d’amministrazione. Non ci saranno cambiamenti invece per l’altra figura di vertice: la posizione di direttore amministrativo rimarrà nelle mani di Giancarlo Cecchini.
Stando al nuovo piano, l’istituto sarà riorganizzato in dieci strutture con centri di referenza nazionali e internazionali e laboratori nazionali di riferimento. Tre nuovi laboratori, “Ricerca e sviluppo”, “Sicurezza chimica degli alimenti” e “Relazioni uomo-animale e benessere animale”, andranno ad arricchire l’istituto; tuttavia mentre l’ultimo centro sarà gestito da Paolo Dalla Villa, le prime due strutture non avranno figure al vertice. «Si tratta di laboratori che prevedono competenze delle quali al momento in istituto siamo sprovvisti», ha spiegato il dg Mattioli. «Queste figure saranno individuate tramite un bando nazionale, ma al momento non abbiamo le risorse per procedere». Inoltre verrà introdotto un consiglio di direzione composto dai responsabili dei laboratori e dei centri specialistici che andranno a supportare la direzione aziendale nella definizione degli obiettivi.
«L’istituto Caporale», ha quindi ricordato il direttore Mattioli, «vanta una forza lavoro di 600 unità: la metà del personale è interna all’ente, l’altra metà lavora per il centro tramite contratti di collaborazione o servizi esternalizzati. La dirigenza farebbe ben poco senza di loro e vogliamo ricordare che i fondi utilizzati per pagare gli impiegati derivano solo in parte dal ministero. Il resto proviene dalla capacità dell’Izs di incassare risorse».
L’incontro è stato anche l’occasione per fare il punto sul direttore sanitario uscente Giovanni Savini che rimarrà in istituto come responsabile del reparto di virologia e del laboratorio sulla Bluetongue. Un aumento del carico lavorativo sarebbe stata la molla che lo avrebbe spinto alle dimissioni. Su incarico del ministero della Salute l’epidemiologo rosetano sarà infatti impegnato, assieme ad altri esperti, in un progetto che si concluderà con la redazione di un documento che analizza le ripercussioni degli effetti climatici sulla salute. Il progetto sarà presentato a novembre in occasione del G7 che si svolgerà in Italia.
Emanuela Michini – Il Centro – 15 gennaio 2017