Pacchetto di norme “verdi” approvato ieri dal Consiglio dei ministri. L’idea è quella di attivare politiche ambientali virtuose, semplificando il quadro normativo e rendendolo più moderno ed efficace. Si punta inoltre a favorire gli investimenti e la crescita economica dell’Italia nel campo della green economy.
Le novità, inserite in un disegno di legge collegato alla legge di stabilità, riguardano le tariffe dell’acqua, gli appalti pubblici in ambito ambientale, la raccolta differenziata e gli inceneritori. «È un testo importante in cui ci sono alcuni crediti di imposta alla ricerca per far ripartire il nostro Paese, e interventi sull’energia per aiutare il manifatturiero» ha commentato il premier Enrico Letta «tra oggi (ieri, ndr) e lunedì metteremo a punto il collegato sviluppo con il tema sull’energia e sulle bollette energetiche». L’intenzione è di ridurre la spesa sostenuta dagli italiani per l’energia elettrica. Intanto per la prima volta è stata introdotta una tariffa sociale per l’acqua. È questa la novità più rilevante del disegno di legge Ambiente. Il decreto è collegato alla legge di stabilità che in questi giorni è in Parlamento per la conversione in legge. Per il ministro dell’Ambiente, Andrea Orlando si tratta di una prima risposta al messaggio politico venuto dal referendum del giugno 2011, recependo quelle indicazioni. Il provvedimento è composto da una trentina di articoli con un occhio, in tempi di spending review, alla riduzione dei costi e semplificazione amministrativa. Strumenti a costo zero, per una politica ambientale più efficace in tutti i settori. Eccoli più in dettaglio.
Tariffa sociale acqua
Le norme vogliono rafforzare la natura pubblica della risorsa acqua, come richiesto anche da uno dei quesiti approvati dagli italiani nel 2011. L’autorità per l’energia elettrica e il gas dovrà perciò assicurare che i cittadini a basso reddito abbiano condizioni agevolate per il soddisfacimento dei bisogni fondamentali. A coprire il mancato introito per i gestori ci penseranno le tariffe a carico dei più ricchi, che aumenteranno proporzionalmente.
Sistema idrico
È previsto un fondo di garanzia per il servizio idrico nazionale, per consentire l’ammodernamento delle reti. “Il nostro sistema idrico e vecchio – sottolinea Orlando – ed è stato stimato che tra il 25 e il 30% dell’acqua si disperde prima di arrivare al rubinetto”. Il fondo che verrà alimentato da una specifica componente delle nuove tariffe.
Gli appalti “verdi”
Nuova disciplina per i bandi pubblici. Verrà, infatti, introdotto il concetto di appalto verde, ovvero la possibilità di privilegiare attraverso una serie di misure specifiche le aziende che offrono beni che derivano da riciclo, riuso o comunque produzioni che riassumano al loro interno gli elementi della sostenibilità ambientale. Le prestazioni al centro dei contratti dovranno essere dotate di marchio e certificazioni ecologiche.
Controllo aree a rischio
Uno dei punti più importanti del decreto ambiente riguarda le misure per arginare i disastri idrogeologici. Per questo, le costruzioni abusive realizzate in aree ad elevato rischio idrogeologico, potranno essere demolite più agevolmente, grazie ad uno snellimento della burocrazia.
Inceneritori e differenziata
Sarà avviato un censimento degli inceneritori italiani. Un passaggio che servirà a controllare, innanzitutto, il loro effettivo funzionamento e, successivamente, per valutarne la conversione in impianti adibiti alla raccolta differenziata. Quest’ultima andrà potenziata e i Comuni che non raggiungeranno gli obiettivi fissati dal ministero verranno multati, mentre le amministrazioni più efficienti potranno pagare solo il 20% della tassa regionale sui rifiuti.
La Stampa – 16 novembre 2013