Freddo comunicato del Quirinale “Non è bollinata, attento esame” e Renzi sale al Colle, oggi il via libera. Arriva, non arriva, è quasi arrivata. L’attesa per la legge di Stabilità, annunciata per lunedì, prevista per ieri e giunta al Quirinale senza relazione tecnica e “bollinatura”, cioè approvazione, da parte della Ragioneria generale dello Stato, rischia di far scoppiare un incidente istituzionale.
Freddo, e forse un po’ irritato, il comunicato con cui Giorgio Napolitano ha accolto il provvedimento “monco” della parte che consente di leggerlo: «E’ arrivato il testo al Quirinale in attesa di “bollinatura” da parte della Ragioneria Generale dello Stato, adesso oggetto di un attento esame essendo per sua natura un provvedimento molto complesso».
Per tutta la giornata la tensione si è rincorsa da un telefono all’altro e via sms. Il Tesoro ha subito assicurato che si è trattato di “ritardi tecnici”, altri ambienti spiegano che il testo è stato inviato nei giorni scorsi, in varie tranche, in modo da consentire al Quirinale di portarsi avanti con il lavoro di esame e che quello di ieri era una stesura ancora “ufficiosa”, per cui era ovvio che mancasse la “bollinatura”. Velate polemiche che nascondono tuttavia un generale disagio per lo slittamento dei tempi tant’è che anche il presidente del Consiglio Renzi è salito ieri sera al Colle. La decisione finale è giunta al termine della giornata: la “bollinatura”, annuncia una nota del Tesoro, e le “tabelle” della Ragioneria arriveranno oggi sul tavolo del Capo dello Stato.
Sulle motivazioni si specula, ma non più di tanto. Nell’aria aleggia la questione delle coperture non sempre “blindate” a dovere. Secondo alcune voci – smentite dal Tesoro – ci sarebbe anche la richiesta da parte di Rgs di maggiori garanzie e persino di anticipare la “clausola di salvaguardia”(già prevista per il 2016 per 12,4 miliardi di aumento dell’Iva) nell’eventualità di sforamento dei saldi o di mancate coperture. Sotto scrutinio ci sono i 3,8 miliardi imputati alla lotta all’evasione fiscale (tra cui il meccanismo della reverse charge), le coperture di 1,9 miliardi per gli sconti destinati alle assunzioni e genericamente molti tagli. La “clausola”, che significa lo scatto automatico di aumenti Iva o di tagli di agevolazioni fiscali, in caso di mancato raggiungimento degli obiettivi, del resto è uno dei cavalli di battaglia di Bruxelles. Accredita la voce il capogruppo di Forza Italia alla Camera Renato Brunetta che annuncia anche la convocazionelampo del consiglio dei ministri per la serata per introdurre le modifiche. Ma Palazzo Chigi smentisce seccamente.
Nell’incertezza la legge di Stabilità, dopo il “siluro” lanciato lunedì dal presidente della Commissione europea Barroso prima di fare i bagagli e in attesa della lettera interlocutoria di Bruxelles, comincia a diventare bersaglio di critiche. Alle Regioni che attendono l’incontro con il governo per domani e che hanno già manifestato la propria protesta, si aggiungono i Comuni. «Non siamo centri di spesa parassitari», dice il presidente dell’Anci Piero Fassino.
Mentre sul dibattito rotola una nuova mina: la “Stabilità” prevede che il pagamento di pensioni e assegni da parte di Inps slitterà dal primo del mese al giorno 10. L’obiettivo è di «razionalizzare ed uniformare le procedure e i tempi di pagamento delle prestazioni» e risparmiare 19 milioni di interessi in un anno, ma l’attesa di dieci giorni in più in tempi di magra come quelli di oggi ha scatenato la protesta del sindacato. Negativo il giudizio dei sindacati Cgil-Cisl-Uil: «I lavoratori ci rimettono». «Decisione incomprensibile » per la segretaria della Cisl Annamaria Furlan. Duro il giudizio anche del segretario della Uil Angeletti che prende di petto Renzi: «Ignora le leggi dell’economia». Dopo le proteste l’Inps ha comunque precisato che lo spostamento della data di pagamento sarà oggetto di confronto con i sindacati dei pensionati, con l’obiettivo di introdurre la novità con gradualità e di salvaguardare l’erogazione per gli assegni più bassi.
Repubblica – 22 ottobre 2014