E’ stato sorpreso dai carabinieri di Vimercate (Monza e Brianza) con 4 mila euro appena ricevuti da un imprenditore brianzolo addosso. Una tangente ottenuta in cambio di un certificato di conformità relativo a un impianto fotovoltaico quasi ultimato e che si trova in alto Polesine. Il rodigino Ermanno Milani, 62enne capo del Servizio licenze e concessioni della Provincia di Rovigo e militante di lungo corso della Cisl locale, è stato arrestato per il reato di concussione.
L’arresto è stato convalidato ma Milani è stato scarcerato perché incensurato. A mettere nei guai il dipendente dell’amministrazione polesana è stata, circa dieci giorni fa, la denuncia di un imprenditore di Monza che sta per portare a termine la realizzazione di un impianto fotovoltaico nella parte occidentale del Polesine.
Ai militari dell’Arma l’uomo ha spiegato di aver ricevuto una richiesta di una tangente da parte di Milani per avere, in cambio, un certificato di conformità dell’opera. Dato che il prossimo 31 dicembre scadono i finanziamenti europei corrispondenti a 25 milioni di euro per l’impianto, oltre alla perdita di lavoro per centinaia di lavoratori delle diverse aziende coinvolte, su consiglio dei carabinieri ai quali si era rivolto l’imprenditore ha acconsentito a pagare la mazzetta.
Ovvero 4 mila euro in contanti, più dei bonifici da effettuare in favore delle società di alcuni familiari del funzionario. Questi ultimi poi, secondo gli investogatori, avevano già in mente di emettere delle false fatture per un totale di circa 10 mila euro. Un filone d’indagine, quello sui parenti, sul quale gli inquirenti stanno tutt’ora proseguendo gli accertamenti.
L’incontro è stato fissato per l’altro ieri pomeriggio a Bergantino, in alto Polesine, in un ristorante. Dopo aver intascato i soldi, Milani ha consegnato il certificato richiesto e necessario all’azienda costruttrice per poter portare a termine l’opera. Immediatamente dopo la consegna del denaro, avvenuta all’interno del ristorante, i carabinieri di Vimercate hanno bloccato il funzionario che era arrivato all’appuntamento a bordo di un’auto della Provincia. Perquisito, è stato trovato in possesso dei soldi appena intascati e quindi arrestato.
La reazione alla notizia della presidente della Provincia di Rovigo, Tiziana Virgili (Pd), è stata durissima. «Stiamo acquisendo tutti i documenti — spiega — e subito dopo scatteranno i provvedimenti disciplinari. Posso già dire che il dipendente sarà sicuramente sospeso dall’incarico e va precisato che rischia anche il licenziamento, vista la gravità del comportamento e del danno arrecato all’immagine dell’amministrazione provinciale». Secondo la presidente c’è un altro elemento da contestare al capo del Servizio licenze e concessioni della Provincia: «L’utilizzo dell’automobile della Provincia per quell’incontro non era assolutamente autorizzato, quindi siamo di fronte anche a un caso di peculato».
Amareggiata la reazione di Andrea Mosca Toba, vicecommissario di quella Cisl di Padova e Rovigo della quale Ermanno Milani fa parte integrante. Il 62enne infatti è rappresentante della sigla sindacale nelle Rsu della Provincia. Mosca Toba non intende fare sconti di alcun tipo: «E’ un trauma enorme, soprattutto in una fase di crisi economica così profonda come quella in cui ci troviamo da anni — afferma — la quale imporrebbe atteggiamenti ancora più trasparenti e corretti del solito. E’ poi gravissimo che sia coinvolto il nostro sindacato, da sempre in prima fila nella battaglia contro la corruzione». Anche il dirigente della Cisl polesana anticipa «una quanto mai rapida analisi della vicenda per prendere tutti i provvedimenti disciplinari interni che si renderanno necessari».
Antonio Andreotti – Corriere del Veneto – 11 dicembre 2013