Levata di scudi contro il Mipaaf che ha annunciato un taglio alle risorse destinate alle regioni dal Piano nazionale dei controlli sulla produttività animale. I finanziamenti passano infatti da 22,5 a soli 7 milioni di euro. La lettera recapitata alle amministrazioni regionali sta provocando reazioni dure anche tra gli allevatori veneti. “A fronte di una spesa complessiva che supera abbondantemente i 50 milioni di euro ci è stata fatta l’elemosina – dichiara Martino Cerantola presidente di Coldiretti Veneto che ritiene i tagli inconcepibili. “Con che logica sono state assunte queste decisioni – si chiede Cerantola se si fa un gran parlare dell’esigenza di tutelare il Made in Italy, con le sue aziende e le produzioni di nicchia? Sul piano pratico assistiamo a continue e pesanti sforbiciate che costringono le associazioni di categoria e produttive, nonché gli stessi imprenditori, a svolgere il proprio lavoro con sempre maggiori difficoltà”. Ad esser danneggiate non sarebbero solo le strutture ed il personale collegato ma il patrimonio zootecnico italiano con tutte le razze protette e in via d’estinzione, oltre a quelle tipiche che fanno degli allevamenti italiani il fiore all’occhiello della produzione zootecnica. “Coldiretti è già impegnata in un faticosissimo processo di riorganizzazione del comparto – spiega Cerantola – ora tutto ciò che è stato messo in campo per gli allevatori italiani per la qualità e salubrità delle produzioni per la sicurezza alimentare verso i cittadini viene messo in discussione”. La voce di Coldiretti si unisce al coro degli agricoltori aderenti all’ Arav e Aia, le realtà a livello regionale e nazionale legate alla custodia dei libri genealogici, dei servizi di assistenza tecnica e sanitaria nelle stalle che precisano che non si tratta solo di una questione di finanziamenti tolti ma di una credibilità del sistema-Paese.
LOMBARDIA. PER ALITALIA TROVATI SOLDI IN 10 GIORNI. PER GLI ALLEVATORI FONDI QUASI AZZERATI
“In dieci giorni hanno trovato i soldi per Alitalia e in due anni non si sono trovati quelli per il sostegno al sistema delle associazioni degli allevatori italiani che ha garantito qualità e sicurezza ai consumatori, la crescita delle aziende zootecniche e il lavoro di oltre tremila persone con famiglia. Mi sembra il segnale che in questo Paese qualcosa non va per il verso giusto” così Ettore Prandini, vice presidente nazionale di Coldiretti e Presidente di Coldiretti Lombardia commenta il taglio dei fondi statali che garantivano il sistema dei controlli nelle stalle italiane. “Quello che lascia perplessi è che in due anni di confronto sul problema dei finanziamenti non si sia riusciti a trovare una soluzione per tutelare un interesse che non è solo del settore zootecnico, ma di tutti i consumatori – continua Prandini – adesso ci aspettiamo che dal ministero arrivino risposte concrete per superare questa situazione che rischia di mettere in ginocchio una parte importante del comparto zootecnico italiano”.
23 giugno 2017