I travet incroceranno le braccia a settembre per protestare contro i tagli della spending review: lo annuncia il numero uno della Cgil, Susanna Camusso, a pochi giorni dal confronto tra i rappresentanti delle categorie a Palazzo Vidoni con il ministro della Funzione Pubblica, Filippo Patroni Griffi.
Anche le categorie della Funzione Pubblica della Uil sciopereranno a settembre contro il piano dei tagli. Mentre la Cisl – spiega Giovanni Faverin segretario della Cisl Fp – «vuole avere conferma che il ministro applicherà l’accordo del 3 maggio scorso che prevede la partecipazione del sindacato nella riorgani7.7azione della Pa.». Insomma le posizioni sono «variegate» come si è visto ieri anche durante la protesta a Palazzo Vidoni indetta da Cgil e Uil: «un primo passo», dicono Fp-Cgil, Flc-Cgil, Uil-Fpl, Uil-pa e Uil-Rua. Camusso spiega che partire dalla manifestazione nazionale a piazza Vidoni, indetta dalle categorie del pubblico impiego Cgil e Uil inizia «una fase di mobilitazione che riguarderà tutto il paese e culminerà a settembre con lo sciopero generale del lavoro pubblico». Il segretario della Cgil sottolinea come sempre di più «il governo si accanisca contro i soggetti deboli, salvaguardando al contempo le grandi ricchezze e le spese superflue, con un’operazione fatta di soli tagli lineari che colpiscono il servizio sanitario nazionale, il welfare locale, l’istruzione, l’università e la ricerca, così come settori nevralgici della sicurezza e della giustizia, che apre la strada a pericolosi processi di privatizzazione di vitali funzioni pubbliche». Quindi per Camusso si tratta di una «manovra fatta semplicemente contro il lavoro, che determina migliaia di esuberi e che rischia di creare un’ulteriore divisione tra lavoratori pubblici e privati, oltre che ulteriore disoccupazione in tutti i settori». E Angeletti commenta: «temiamo che la revisione possa riguardare solo i lavoratori del pubblico impiego e una parte dello stato sociale. Ecco perchè sosteniamo la mobilitazione delle categorie del settore: la pubblica amministrazione deve essere più efficiente e più produttiva, non più povera». Gli occhi sono dunque puntati su un doppio appuntamento: l’esame della spending review in Senato per eventuali modifiche e l’incontro del 25luglio a Palazzo Vidoni. Ma il primo appuntamento rischia di lasciare tutti con la bocca asciutta: è noto infatti che gli spazi di manovra sul testo sono scarsissimi e il Governo ha già detto che i saldi non si toccano. Quasi scontata quindi la fiducia. Intanto oggi si preannuncia un altro venerdì nero sul fronte trasporti pubblici locali. E infatti confermato lo sciopero nazionale di quattro ore. Lo stop, che interessa tutti gli addetti sia dei servizi urbani sia extraurbani, è stato proclamato unitariamente dalle sigle sindacali «a seguito della comunicazione da parte delle associazioni datoriali, Asstra e Anav, di recesso dal contratto della mobilità».
Camusso contro spending review: «A settembre sciopero statali»
Cgil e Uil: serie di mobilitazioni in tutto il Paese contro i “tagli insostenibili”. Il 25 luglio a Roma protesta in piazza per gli esodati
I travet incroceranno le braccia a settembre per protestare contro i tagli della spending review: lo annuncia il numero uno della Cgil, Susanna Camusso, a pochi giorni dal confronto tra i rappresentanti delle categorie a Palazzo Vidoni con il ministro della Funzione Pubblica, Filippo Patroni Griffi. Anche le categorie della Funzione Pubblica della Uil sciopereranno a settembre contro il piano dei tagli. Mentre la Cisl – spiega Giovanni Faverin segretario della Cisl Fp – «vuole avere conferma che il ministro applicherà l’accordo del 3 maggio scorso che prevede la partecipazione del sindacato nella riorganizzazione della P.a.». E Giovanni Centrella numero uno del’Ugl spiega: «al momento non parliamo di sciopero generale ma proseguiamo la mobilitazione. È prematuro parlare di sciopero anche in vista dell’incontro con Patroni Griffi».
Insomma le posizioni sono “variegate” come si è visto oggi anche durante la protesta a Palazzo Vidoni indetta da Cgil e Uil: «un primo passo», dicono Fp-Cgil, Flc-Cgil, Uil-Fpl, Uil-pa e Uil-Rua. Camusso spiega che partire dalla manifestazione nazionale di oggi a piazza Vidoni, indetta dalle categorie del pubblico impiego Cgil e Uil inizia «una fase di mobilitazione che riguarderà tutto il paese e culminerà a settembre con lo sciopero generale del lavoro pubblico». Il segretario della Cgil sottolinea come sempre di più «il governo si accanisca contro i soggetti deboli, salvaguardando al contempo le grandi ricchezze e le spese superflue, con un’operazione fatta di soli tagli lineari che colpiscono il servizio sanitario nazionale, il welfare locale, l’istruzione, l’università e la ricerca, così come settori nevralgici della sicurezza e della giustizia, che apre la strada a pericolosi processi di privatizzazione di vitali funzioni pubbliche». Quindi per Camusso si tratta di una «manovra fatta semplicemente contro il lavoro, che determina migliaia di esuberi e che rischia di creare un’ulteriore divisione tra lavoratori pubblici e privati, oltre che ulteriore disoccupazione in tutti i settori».
E Angeletti commenta: «temiamo che la revisione possa riguardare solo i lavoratori del pubblico impiego e una parte dello stato sociale. Ecco perché sosteniamo la mobilitazione delle categorie del settore: la pubblica amministrazione deve essere più efficiente e più produttiva, non più povera». Gli occhi sono dunque puntati su un doppio appuntamento: l’esame della spending review in Senato per eventuali modifiche e l’incontro del 25 luglio a Palazzo Vidoni. Ma il primo appuntamento rischia di lasciare tutti con la bocca asciutta: è noto infatti che gli spazi di manovra sul testo sono scarsissimi e il Governo ha già detto che i saldi non si toccano. Quasi scontata quindi la fiducia. Unica chance sono i tempi dilatati del taglio (10% dipendenti e 20% dirigenti) affidati ad un futuro Dpcm sul quale i sindacati sperano di avere possibilità di intervento.
20 luglio 2012