Nessuna risposta convincente per Claudio Sinigaglia, consigliere regionale del Pd nonché vicepresidente della commissione sociosanitaria, dopo l’incontro con Luca Coletto, assessore regionale alla Sanità, avvenuto ieri a Palazzo Ferro Fini.
Per Sinigaglia non sembrano esserci logici criteri sui tagli alla sanità del 5% del Decreto Legge «Disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini» (Dl n. 95 del 6/7/12). Il testo, rivolto a tutte le aziende del sistema sanitario regionale, prevede che l’accetta cada sugli acquisti di beni (farmaci, siringhe etc.) e servizi relativi (ristorazione, pulizie e servizio). «Un taglio lineare di questo tipo – afferma Sinigaglia – colpisce una specificità del Veneto che è quella di affidare i servizi in questione a cooperative di tipo B, costituite per il 30% da personale svantaggiato. Questa scelta, che in Veneto interessa circa 500 cooperative, valorizza il reinserimento di persone che con questa delibera saranno le prime a essere licenziate». Secondo punto. È pronta una lista di tutti i beni con relativi costi di riferimento, desunti facendo una media con quelli nazionali. Situazione che Sinigaglia prefigura caotica: «Un esempio? Il costo di riferimento per lo stent coronarico sarebbe di 217,50 euro, ma come media nazionale abbiamo 1027 euro. Come si procede?». Nella delibera si legge che, nel caso in cui i prezzi previsti siano superiori al 20% rispetto a quelli segnalati, le aziende «possono avvalersi del diritto di recesso senza alcun onere». Infine, questo taglio del 5%, sarà applicato anche alle attività di carattere socio sanitario finanziate con risorse della Regione? Sembrerebbe di sì, il che significa che il restante ricadrebbe sulle spese del cittadino. Fino a ora, per esempio nelle case di riposo, il costo dell’anziano era per metà del cittadino e per metà della Regione per una spesa totale di circa 3000 euro. Con i tagli quel 5% se lo dovrà pagare il cittadino raggiungendo, in questo caso, quasi mille euro in più all’anno. Alcune perplessità anche sui 9 milioni di finanziamenti destinati ai privati accreditati tra i quali spicca il Sacro Cuore di Verona con 2 milioni e mezzo per Malattie Tropicali e 2 per Radioterapia e Abano Terme per Attività di Parto analgesia con 1 milione e mezzo. «L’oracolo non ha parlato» ha detto Sinigaglia riferendosi al silenzio di Coletto, ma il consigliere non molla la presa e a settembre visiterà il reparto di Malattie Tropicali per capirne meglio l’importanza.
Il Mattino di Padova – 4 agosto 2012