di Roberto Turno. Tac, acceleratori lineari, risonanze magnetiche, pet, sistemi gamma camera. E tanto altro ancora. Aspettando il commissario per la spending review Carlo Cottarelli, il ministro della Salute Beatrice Lorenzin comincia a portarsi avanti il lavoro di lotta agli sprechi di Asl e ospedali. E ai pericoli per la salute di chi si cura.
Ecco così che in Italia sta per scattare per la prima volta un’operazione a tappeto su tutte le «grandi apparecchiature» biomediche in uso in tutte le strutture sanitarie italiane. Quelle pubbliche e quelle private, siano o no accreditate con il Servizio sanitario nazionale. Una spesa per acquisti a nove zeri (di euro) l’anno per grandi macchine ormai decisive per l’assistenza e che incorporano una tecnologia sempre più all’avanguardia. E anche per questo sempre più costose.
E che perciò a maggior ragione – aspettando appunto la vivisezione che ne farà per la sua parte il gruppo di lavoro che Cottarelli ha dedicato alla spesa sanitaria – impone di tenere apertissimi gli occhi. Perché ne va della salute degli italiani, ma anche di quella della spesa di Asl e ospedali.
Ecco così che il programma di verifica capillare messo a punto con un decreto preparato dal ministero della Salute, vuole fare chiarezza a trecentosessanta gradi su una realtà per tanti versi ancora inesplorata. E cioè: dove è collocata la «grande apparecchiatura» naturalmente, ma poi anche le caratteristiche tecniche specifiche, quanto viene utilizzata (dunque anche non impiegata, cioè spesso sprecata), i collaudi, le manutenzione, naturalmente l’età, la presenza o meno di contratti di manutenzione. Richieste di informazioni valide per tutte le strutture sanitarie, sia pubbliche che private.
Quindi una richiesta che invece vale solo per quelle di «casa Ssn», non per le private siano o meno convenzionate: quanto sono costate, le modalità d’acquisto e tutte «le eventuali altre informazioni economiche».
Con un’avvertenza per l’uso alle regioni sbadate che non risponderanno in pieno alle domande aggirando i «flussi informativi»: chi aggirerà le informazioni, passerà ai raggi X dei tavoli di monitoraggio con Economia e Salute che tanto fanno tremare più volte l’anno i governatori (soprattutto di quelle regioni sotto schiaffo per i maxi deficit), col rischio di perdere fondi. Un taglio in più per inadempienza. E per i rischi potenziali ai pazienti.
Musica per le orecchie del commissario alla spending. E per i pazienti-contribuenti. Si pensi alle denunce che negli anni sono arrivate dalla Corte dei conti e le malefatte che si annidano dietro il non-uso di macchinari lasciati negli scantinati, o usati poco se non pochissimo. Soldi sprecati, salute che se ne è andata. Risparmiare spendendo bene, insomma, proprio il motto di Cottarelli. Che forse apprezzerà anche un altro impegno promesso dal provvedimento: al gruppo di lavoro che terrà sotto monitoraggio la faccenda non sarà dato alcun gettone, rimborso spese o «emolumento comunque denominato» si dice in (pratico) burocratese. Altra musica per il commissario.
Le grandi apparecchiature nel mirino nella prima fase saranno di sei tipi (si veda www.24oresanita.com), che includono 19 sotto tipologie: Tac, Rmn, acceleratori lineari, sistemi robotizzati per chirurgia endoscopica, sistemi Tac-Pet, gamma camere computerizzate, Tac-gamma camere.
Il meglio sulla scena della tecnologia medica. Che anche per questo va rispettata al massimo. E impiegata democraticamente e al meglio. Possibilmente con procedure d’acquisto trasparenti. Al prezzo giusto.
II Sole 24 Ore – 21 dicembre 2013