Potranno concorrere alle competizioni sportive internazionali. Cambia la posizione della Fei che nel 2007 aveva deciso di escluderli
MILANO – Svolta storica nel mondo dell’equitazione. La Fei (Federazione Equestre Internazionale) ha stabilito che i cavalli clonati e i loro figli potranno concorrere alle competizioni sportive internazionali. La decisione, arrivata dopo l’ultimo meeting tenuto dall’associazione a Losanna, cambia radicalmente la posizione della Fei che nel 2007 aveva deciso di escludere gli animali clonati dalle gare internazionali per «garantire ai concorrenti che le competizioni si svolgessero in modo equo». Adesso invece la Federazione equestre, dopo che l’ultima ricerca in merito è stata presentata e dibattuta al Fei Sports Forum, ha decretato che dal mese di luglio anche i cavalli clonati saranno ammessi nelle più importanti rassegne equestri.
MONITORAGGIO – La Fei ha anche annunciato che continuerà a monitorare le ricerche sulla clonazione in modo da garantire sempre e comunque il benessere dei cavalli. Il cambiamento di rotta è arrivato anche perché sono sempre più numerosi nel mondo i cavalli clonati. Tra i più famosi il clone di ET, campione che vinse nel 1997 a Goteborg la finale della FEI World Cup Indoor guidato dal mitico austriaco Hugo Simon, uno dei più popolari cavalieri del circuito internazionale a partire dagli anni Settanta, i due cloni del purosangue americano Gem Twist, indimenticabile saltatore alle Olimpiadi di Seul e il clone di Chellano Z. Nessuno tra questi ha già partecipato a competizioni, ma è certo che i loro allevatori saranno felici della decisione presa dalla Fei
COMMENTI – L’allevatrice Mary Chapot che possiede Gemini, uno dei due cloni del purosangue americano Gem Twist, è davvero contenta che la sua progenie possa partecipare a eventi sportivi: “Ci sono molte similitudine tra il mio cavallo e Gem Twist – racconta l’allevatrice a Horse & Hound, la più antica rivista di equitazione britannica – Tuttavia essendo Gemini uno stallone (Gem Twist a suo tempo era stato castrato), sicuramente le loro performance saranno diverse. Non riavremo mai un nuovo Gem Twist, ma almeno abbiamo conservato i suoi geni”. Naturalmente i dirigenti delle due principali aziende che lavorano nel campo della clonazione, la Via Tech del Texas e la Cryozootech di Sonchamp, Francia, hanno accolto la notizia della partecipazione dei cloni alle gare internazionali con grande entusiasmo. Tuttavia ammettono che il compito della clonazione non è quello di riprodurre le copie dei più celebri cavalli della storia, ma di permettere ai geni dei cavalli migliori che sono morti o sono stati castrati di essere disponibili ancora una volta: «Ci siamo concentrati nel trasformarli in stalloni – rileva Eric Palmer di Cryozootech – Il nostro obiettivo è il patrimonio genetico».
Il Corriere della Sera – 10 luglio 2012