«Per la crescita non ci sono scorciatoie: bisogna lavorare umilmente e pazientemente su tutte le leve». Queste il commento del ministro per lo sviluppo Economico Corrado Passera, a chiusura a chiusura della discussione generale sul decreto sviluppo in Aula della Camera, che torna comunque in commissione per consentire il recepimento dei rilievi della commissione Bilancio.
L’esame riprenderà domani mattina, quando è attesa la richiesta di voto di fiducia da parte del governo.
Il decreto, ha spiegato Passera nel suo intervento, «fa parte di un lavoro iniziato con il primo decreto del Governo, il Salva Italia, e non è provvedimento di una ‘Fase 2’ rispetto ad una ‘Fase 1: «È un lavoro lungo, spesso ingrato che però, assieme al Parlamento, ha portato a dei risultati».
Per il relatore Raffaello Vignali (Pdl), «Il decreto Sviluppo reca numerose disposizioni per il sostegno delle imprese e per il rilancio della crescita del Paese: questo provvedimento finalmente fornisce risposte attese con grande intensità e da molto tempo dal mondo delle micro, piccole e medie imprese che sono realmente la forza della nostra economia». Lo spostamento del pagamento dell’Iva al momento in cui si incassano effettivamente i corrispettivi, e non più all’emissione della fattura, ha sottolineato, «varrà per tutte le micro imprese che hanno un volume d’affari fino a 2 milioni di euro. Il beneficio va a vantaggio della liquidità per le piccole imprese fornitrici, che oggi “fanno da banca” ai clienti e allo Stato».
Il nuovo sportello unico dell’edilizia, consentirà invece «di abbreviare i termini delle procedure, nel pieno rispetto della normativa ambientale e dei beni culturali, unitamente agli incentivi alle ristrutturazioni del 50% e del 55%».
Tra le osservazioni contenute ne parere favorevole al decreto trasmesso nel pomeriggio dalla commissione Bilancio della Camera, anche il drastico taglio dei fondi per il credito d’imposta alle aziende nelle zone terremotate dell’Emilia e della Lombardia. A disposizione solo 10 milioni di euro l’anno per il periodo 2013-2015, per un totale di 30 milioni, rispetto ai 300 previsti nell’emendamento che ha introdotto la misura. Il primo anno sarà finanziato prendendo i fondi della cosiddetta “legge mancia” e gli altri due dagli incentivi per le auto elettriche.
Ilsole24ore.com – 23 luglio 2012