La Svezia è sotto choc per l’odioso caso di crudeltà animale proveniente dall’Oland Zoo. Qui, alcuni dipendenti sono accusati di aver ammazzato a bastonate alcuni animali per risparmiare sulle spese veterinarie.
Caroline Ryding racconta di aver rassegnato le dimissioni da quella che, nel Paese, è definita come una delle più grandi e famose attrazioni turistiche dopo essere stata testimone di continui maltrattamenti agli animali.
L’ex impiegata ha dichiarato: “Una capra e un coati sono stati picchiati a morte con delle mazze da baseball”.
“Per loro non c’era posto e non potevano permettersi un veterinario”, continua la Ryding, “Così i proprietari ci hanno intimato di non dire nulla, perché quello che avevano fatto era illegale. Quello che hanno fatto è terribile, e se ne devono prendere la responsabilità. Mi risulta anche che un cucciolo di leone sia stato lasciato morire di fame, ma non posso confermarlo”.
Altri ex dipendenti sostengono che una scimmia venne lasciata morire dallo staff dello zoo dopo un aborto, perché la chiamata al veterinario era stata fatta con estremo, imperdonabile ritardo.
“Ho lasciato l’impiego perché non potevo più lavorare lì. Spero che le cose migliorino, voglio che si prendano cura degli animali”, dichiara la ex dipendente.
A seguito della denuncia, le istituzioni locali hanno deciso per un’ispezione della struttura, mentre l’Associazione degli Zoo Svedesi ha promesso un’investigazione a tutto campo.
Al parco, naturalmente, ogni accusa è stata negata.
Il portavoce dello zoo Hans Uhrus sostiene che i veterinari si sono sempre presi cura degli animali: “Ci prendiamo cura di loro. Non ci sono mai state lamentele verso il parco”.
La versione di Uhrus è stata confermata da uno dei veterinari della struttura, il dottor Karl Johan Nordfel: “Come chirurgo veterinario del parco, visito la struttura almeno una volta alla settimana per vedere come vengono tenuti gli animali. Il loro benessere è controllato ogni giorno dallo staff e da me durante le mie visite. Non ho critiche da muovere”.
Nelle scorse ore, tuttavia, nuove accuse sono piovute sullo staff, che avrebbe utilizzato parti degli animali uccisi per la mensa dipendenti: si tratterebbe di resti di capre, galline e maiali.
Una dei dipendenti ha dichiarato al Daily Mail: “A volte, dopo averli uccisi, facevamo agli animali un’iniezione in modo che fosse difficile stabilire che erano stati uccisi nel modo sbagliato, nel caso di un’ispezione. Ma spesso le capre venivano semplicemente sgozzate”.
I dipendenti stagionali, poi, sarebbero trattati male quanto gli animali: costretti a lavorare su turni massacranti e sottopagati, licenziati se osano lamentarsi. La mensa, inclusa nel contratto di lavoro con il parco, ospiterebbe resti degli animali uccisi.
Niclas, un ex dipendente, ha dichiarato di aver personalmente ucciso uno dei maiali dello zoo per utilizzarne la carne alla mensa aziendale.
Lo zoo accusato, che si trova sull’isola baltica di Oland, sulla costa est della Svezia, detiene cento specie diverse.
10 agosto 2013