Si è interrotta la lunga sequenza di prezzi in aumento e a novembre il mercato dei suini da macello segna una battuta d’arresto. Non si modifica tuttavia il quadro di redditività degli allevamenti che si mantiene in area positiva. Queste alcune delle evidenze che emergono dalle analisi mensili del Crefis, il Centro per le Ricerche Economiche sulle Filiere Sostenibili dell’Università Cattolica di Piacenza, diretto da Gabriele Canali.
Il mercato
Entrando nel dettaglio, il prezzo medio mensile dei capi da macello pesanti destinati a prodotto Dop è sceso dello 0,8% rispetto al mese precedente fermandosi a 2,049 euro/kg.
Resta comunque ancora positiva la variazione tendenziale che si attesta al +33%.
Diversa la situazione dei prezzi dei capi da allevamento che, sempre a novembre, continuano a salire: il prezzo medio mensile degli animali di 7 kg ha raggiunto i 57,425 euro/capo (+6,4% la variazione congiunturale) mentre i capi da 30 kg sono stati valutati a 3,436 euro/kg per una variazione mese su mese del +3%.
Molto positivo anche il raffronto con i valori dello stesso periodo dell’anno scorso: sono state registrate variazioni rispettivamente del +45,9% e del +69,9%.
Il ciclo aperto
Per quanto riguarda la redditività del comparto analizziamo invece nello specifico le varie fasi dell’allevamento suino, cominciando con la fase di svezzamento che, a novembre, risulta in tendenza positiva rispetto al mese precedente (+ 6,6%) sorretta dalle quotazioni in aumento raggiunte dai suini di 7 kg e dai bassi costi delle materie prime per l’alimentazione.
Anche la variazione tendenziale risulta favorevole e pari a +23,5%.
Ugualmente la successiva fase di accrescimento, sempre nel mese preso in esame, mostra un andamento pressoché uguale della redditività con un indice congiunturale Crefis positivo del 2,3% e una variazione tendenziale del 33,6%.
In questo caso, nonostante gli alti costi d’ingresso dei capi da 7 Kg, la diminuzione dei prezzi degli alimenti è stata determinante e comunque aiutata dall’aumento dei prezzi dei capi da 30 Kg.
Per la successiva fase di ingrasso a novembre la sostanziale stabilità dell’indice Crefis di redditività a livello congiunturale (+0,3%) è dovuta ai costi bassi delle materie prime quali mais e soia; anche l’indice a livello tendenziale resta favorevole e pari a 16,9%.
Il ciclo chiuso
Un quadro più generale dell’andamento della redditività del comparto allevatoriale suino lo si ha guardando gli indici relativi alla tipologia a ciclo chiuso.
A novembre il dato congiunturale segna un lieve calo (-0,5%) condizionato dai prezzi in discesa dei capi da macello pesanti e nonostante un alleggerimento dei costi per l’alimentazione suina.
Ma la situazione resta comunque vantaggiosa rispetto allo stesso periodo dello scorso anno: la variazione tendenziale risulta infatti a +1,9%.
La macellazione
Ancora in crescita a novembre l’andamento del mercato della macellazione suina con i prezzi delle cosce fresche della tipologia pesante destinate a produzioni tipiche che hanno raggiunto i 5,830 euro/kg (+0,7% la variazione mese su mese e +22% il dato tendenziale).
Netto calo congiunturale invece per quanto riguarda le quotazioni dei lombi: entrambe le tipologie Taglio Padova e Taglio Bologna sono scese a 3,900 euro/kg segnando variazioni congiunturali rispettivamente del -17% e del -22%.
Ma resta nettamente positivo il confronto con il 2021: +24,8% e +28,9%.
La situazione sfavorevole del mercato dei tagli ha trascinato negativamente l’indice di redditività Crefis della macellazione italiana che a novembre segna un dato congiunturale di -2,8% e tendenziale del -5,2% toccando il valore più basso dal novembre 2019.
La stagionatura
Il mercato del comparto della stagionatura a novembre mostra un dinamismo ancora sostenuto.
Il Prosciutto di Parma stagionato 12 mesi ha raggiunto un prezzo medio mensile di 10,475 euro/kg (lo 0,5% in più rispetto al mese precedente e il 14,8% in più rispetto allo scorso anno), mentre il prodotto generico ha raggiunto una quotazione di 7,350 euro/kg (+1% la variazione congiunturale) mostrando un valore sensibilmente più alto anche rispetto allo scorso anno (+17,1%).
Passando alla redditività, per quel che riguarda il prodotto tutelato della tipologia pesante stagionato 12 mesi l’indice Crefis segnala in novembre, un calo congiunturale dello 0,2% e anche la variazione tendenziale non è favorevole (-4,9%).