Strutture complesse e strutture semplici: la parola d’ordine per le Regioni (soprattutto quelle con i piani di rientro) è rispettare gli standard. E rispetto agli standard ce ne sono 2.835 di troppo per quelle complesse e 14.160 per quelle semplici, ma in alcune Regioni in realtà sono in numero inferiore. Sta peggio il territorio in cui le strutture complesse oltre gli standard sono 1.859 contro le 976 dell’ospedale e per quelle semplici sono 9.402 contro 4.758. Standard che il comitato Lea ha messo a punto in un documento approvato il 26 marzo e trasmesso alle aziende sanitarie – che Il Sole-24 Ore Sanità anticipa integralmente – in cui si indicano le modalità di calcolo secondo alcuni parametri per determinare in base alle previsione del patto per la salute il numero delle strutture.
Gli standard si riferiscono solo alle strutture e non al personale. Nulla quindi sul fronte dei troppi o pochi primari, ma la necessità – e molte aziende lo stanno già facendo – di rivedere le previsioni contenute negli atti aziendali. Quando si parla di strutture ci si riferisce infatti a quelle previste da atti regionali ed aziendali, che in parte sono “rette” da facenti funzioni e in parte rimaste solo sulla carta.
Gli standard indicati sono di 17,5 posti letto per struttura complessa ospedaliera (ma con numeri di riferimento diversi se la Regione ha più o meno di 2,5 milioni di abitanti) mentre il numero delle strutture semplici deve essere in rapporto di 1,31 con quelle complesse.
Il Sole 24 Ore Sanità – 16 maggio 2012