Nuovo episodio di trasporto di vacche a terra documentato da Striscia la notizia. La vicenda ripropone intollerabili condizioni di illegalità. Alle autorità competenti, magistratura in primis, il compito di ristabilire giustizia e legalità.
Ma restano da ristabilire anche alcune verità. I commenti che mutuano la frase del titolare del macello provengono, infatti, da soggetti che non conoscono la realtà o speculano su quella bugia. Al termine del servizio televisivo uno dei titolari del macello fornisce, infatti, una curiosa interpretazione dei fatti, prima dividendo equamente e approssimativamente le responsabilità (“chi più o chi meno tutti hanno una percentuale delle colpe”), poi individuando sbrigativamente i maggiori responsabili (“una grande responsabilità l’hanno gli allevatori ed i veterinari di Area A”). Non il colpevole (il soggetto che ha i maggiori vantaggi nella trasformazione di animali privi di valore economico in alimento), ma il veterinario (di sanità animale?).
Sia chiaro che esiste, ed è la gran parte, una buona veterinaria come esiste una zootecnia che tutti i giorni si fa carico di promuovere, insieme ai medici veterinari, la salute ed il benessere degli animali. Sia chiaro che esiste un sistema di salute, sicurezza e qualità alimentare che – richiamato a valori etici – non accetta più di essere pietra dello scandalo mediatico fine a se stesso, vittima di un giustizialismo sommario a mezzo stampa.
Quanto qui dichiarato vale per tutte le circostanze in cui si sono realizzate le condizioni per un’informazione che si presenta come denuncia, ma che tradisce fin troppo scopertamente intenti strumentali, con effetti di disinformazione-spettacolo e di gratuito qualunquismo.
Fonte: Fnovi – 4 ottobre 2012