Stress tra i veterinari, sul tema la letteratura è piuttosto ampia e abbastanza univoca su un dato: esiste un’elevata prevalenza di fattori di stress psicologici nella pratica veterinaria. Le problematiche più diffuse? Rischi di burnout, di disturbi d’ansia, di disturbi depressivi, e – come segnalato da Platt* nel 2010 e successivamente anche da studi tedeschi** – anche di suicidio. Condizioni che hanno una frequenza maggiore in questo gruppo professionale rispetto ad altri gruppi e alla popolazione generale. Ancora un dato, relativo al gender: risulta ancora più pesante la situazione per le veterinarie, che percepiscono il loro carico di lavoro psicologico come superiore a quello delle loro controparti maschili. Naturalmente, poi, i dati emersi dagli studi sono ulteriormente declinati sulla base di diverse variabili come area geografica, settore professionale (piccoli animali, allevamenti ecc.) condizione familiare e socio- demografica.
Tra le fonti di stress più segnalate -oltre agli evidenti carichi di lavoro fisici elevati, connessi alla pratica di grandi animali -emergono l’orario di lavoro, i problemi finanziari, le richieste dei clienti e i dilemmi etici. È dunque chiaro: è necessario migliorare il benessere psicologico generale dei veterinari, magari ricorrendo a servizi di supporto organizzativo e allo sviluppo di strategie personali.
Metodologia della revisione
È stata condotta una revisione utilizzando i database PubMed, MEDLINE, Scopus, Cochrane Library, Web of Science, PubPsych e PSYNDEX. Sono stati trovati ventuno studi (più sette studi con questionari non standardizzati) pubblicati tra il 2000 e il 2021 che presentavano dati sull’effetto del carico di lavoro sul benessere mentale dei veterinari. (fonte Vet33)
*https://academic.oup.com/occmed/article/60/6/436/1390739?login=false ù
** https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/32229508/
Pohl, R., Botscharow, J., Böckelmann, I. et al. Stress and strain among veterinarians: a scoping review. Ir Vet J 75, 15 (2022). https://doi.org/10.1186/s13620-022-00220-x