L’antimicrobico resistenza (AMR) rappresenta ormai da anni una minaccia sia per la salute umana che per quella animale raggiungendo livelli preoccupanti in ogni regione del mondo. L’utilizzo improprio degli antibiotici sia in ambito sanitario Umano che in Medicina Veterinaria si ritiene sia una delle cause principali di AMR.
Van Boeckel et al.(2015) ha stimato che nel 2010 siano state consumante circa 63151 tonnellate di antibiotici nella produzione animale (impiegati come promotori della crescita e con scopo profilattico terapeutico) in 228 paesi e si stima che in paesi come Brasile, Cina, India e Russia il loro consumo potrà anche raddoppiare nel 2030. Alla luce di questi dati l’OMS e la Commissione Europea hanno raccomandato di evitare l’uso di antibiotici come promotori della crescita e per la prevenzione di malattie non diagnosticate clinicamente negli animali e limitandone l’uso a soggetti con sintomatologia clinicamente manifesta.