Tetto ai bonus bancari, rafforzamento dei requisiti patrimoniali e aumento della supervisione bancaria. Il Parlamento europeo ha approvato le nuove regole per le banche dell’Ue.
Con 608 voti a favore, 33 contrari e 67 astenuti l’Aula ha approvato il rapporto Karas (Ppe) sulla quarta revisione della direttiva per i nuovi requisiti di capitale per le banche (Crd4), legata al progetto di unione bancaria. In base al testo approvato, le banche dovranno mettere da parte almeno l’8% del capitale (sotto forma di contanti, obbligazioni, azioni o prestiti), come sorta di cuscinetto contro eventuali crisi di liquidità. Di questa riserva cuscinetto “almeno la metà” deve essere di più alta qualità e minor rischio (pari al doppio di oggi).
Questo capitale deve anche essere ragionevolmente liquido, vale a dire facilmente liquidabile nel caso diventi necessario pagare i correntisti e i creditori in caso di emergenza. Alle banche sarà inoltre richiesto di prevedere una riserva di conservazione del capitale (nota anche con la definizione inglese capital conservation buffer) per assorbire le perdite e proteggere il proprio capitale, e una riserva di capitale anticiclica per garantire che in tempi di crescita economica si possa accumulare una base di capitale sufficiente per consentire una fornitura stabile di credito in periodi di stress.
Fissata poi la soglia dei bonus per i manager. La loro remunerazione non potrà superare la soglia massima degli stipendi (in base al criterio 1:1). Tuttavia gli azionisti potranno decidere, attraverso approvazione, di aumentare il bonus del dirigente anche fino al doppio del suo stipendio. La decisione deve essere votata da almeno i due terzi (il 66%) degli azionisti che detengono la metà delle azioni, o dal 75% dei voti in caso di mancato quorum. Inoltre, “per incoraggiare le banche ad adottare strategie a lungo termine”, il pagamento di almeno il 25% di ogni bonus superiore al 100% della retribuzione deve essere posticipato per almeno cinque anni.
Le nuove norme, la cui entrata in vigore è prevista per l’1 gennaio 2014, dovranno ora essere approvate dal Consiglio europeo. “L’insieme di regole valide per tutte le sue 8.200 banche è il fondamento su cui l’Ue deve costruire l’unione bancaria”, ha sottolineato al termine del voto Othmar Karas (Ppe), relatore del testo.
ItaliaOggi – 17 aprile 2013